JudoGiocando, da Solferino al resto d’Italia FOTO
Il progetto educativo JudoGiocando di Solferino sarà diffuso in tutta Italia dalla Federazione Italiana di Judo
JudoGiocando, nato a Solferino, approda a livello nazionale. Il progetto pedagogico ideato dalla società di judo “Le Sorgive” che propone attività motorie mirate non solo allo sviluppo di competenze motorie e relazionali in bimbi di 3-6 anni, ma soprattutto all’incremento di quelle intellettive, sarà inserito nell’ambito del programma di sviluppo della Federazione italiana judo lotta karate arti marziali. Ad ufficializzare l’evento sono stati proprio l’ideatore, il maestro Vittorio Serenelli, e il pedagogista Fabio Tognon di Guidizzolo, chiamati a Roma per diffondere il programma in tutta Italia.
«La metodica su cui si fonda il progetto - afferma Serenelli - si basa sul principio che, attraverso opportunità di movimento e di sperimentazione del proprio corpo, si possa trasformare e incentivare lo sviluppo intellettivo di ogni bambino». Un principio applicato inizialmente su adulti con ritardo e/o disabilità mentale e su ragazzi con difficoltà di apprendimento e, in seguito, su bambini di 3-6 anni che ha portato a risultati eccezionali, sanciti anche da una recente ricerca condotta dalla dott. Sara Fraccaroli dell’Università di Verona che ha saputo tradurre in protocolli sperimentali scientificamente fondati i percorsi motori che fino a quel momento si erano basati solo sulla pratica e l’intuizione.
«Lo scorso anno - spiega Serenelli - sono stati testati una quarantina di bambini con l’aiuto di due pedagogisti, una logopedista e una psicologa dell’infanzia. Bambini che sono stati messi a confronto con un centinaio di bambini esterni presi nei centri scolastici e anch’essi sottoposti a test. Il confronto dei parametri neurologici ha evidenziato in maniera scientifica la devianza positiva su una serie di parametri neuro-motori nel gruppo di bambini frequentanti i corsi».
L’entusiasmo, in ambito scientifico, universitario e sportivo è stato tale che prossimamente, il frutto dell’elaborazione dei dati raccolti e le conclusioni troveranno spazio su riviste scientifiche internazionali. «Intanto - conclude Serenelli - ci godiamo i risultati che questa attività ha portato e che si quantificano in un aumento significativo degli iscritti al club, nell’elevata considerazione da parte delle famiglie sulla valenza della pratica del judo a tutte le età, nel prestigio raccolto dalla pratica judoistica presso gli enti locali e le istituzioni socio-sanitarie e nei migliori risultati ottenuti dai giovani nelel competizioni. Siamo convinti che ciò che si è ottenuto a Solferino si possa ripetere anche altrove purché il progetto sia affidato all’opera di insegnanti qualitativamente formati e selezionati, vista la delicatezza e i rischi di un’attività rivolta a bambini così piccoli». (Marzia Sandri)
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