In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Comuni

C’è un progetto per una seconda squadra in città

L’imprenditore milanese Cani e il ds Mascetti vorrebbero partire dall’Eccellenza e offrire grandi eventi

1 minuto di lettura

MANTOVA. Mentre oggi dovrebbe concludersi la lotta contro il tempo per salvare l’Acm, ecco che spunta un progetto per costruire a Mantova una seconda squadra di calcio, che parta dall’Eccellenza e divida con il club di Viale Te il Martelli. La proposta arriva dall’imprenditore milanese Andrea Cani (attivo nel settore del turismo e dei grandi eventi), spinto verso Mantova dal ds Matteo Mascetti, con il quale ha ideato un progetto da proporre alla città (chiederanno un incontro al sindaco Mattia Palazzi). «Il nostro intento è di abbinare i grandi eventi che organizziamo con la mia azienda (fra questi concerti e gare sportive, come ad esempio le finali Primavera) con il calcio - spiega Cani -, finanziando appunto la parte sportiva, di cui Mascetti è il referente, con le nostre altre attività. Eravamo sul punto di attuare il progetto a Treviso, ma lì la prima squadra era già in Eccellenza, per cui ci sarebbero stati problemi. A dire il vero c’è anche un contatto con Milano, ma Mantova è la città di mio padre e sarebbe secondo noi ideale per sviluppare un progetto di questo tipo».

Della parte sportiva, appunto, si occuperebbe il ds Matteo Mascetti, nel recente passato più volte vicino all’Acm ma mai approdato in biancorosso: «L’idea è quella di creare un club dilettantistico che abbia però un’impronta professionistica, con allenamenti pomeridiani e sede aperta ogni giorno della settimana. Per questo mi piacerebbe avere al mio fianco in questa avventura persone di spessore come l’allenatore Martino Melis e Manuel Spinale. Il progetto prevederebbe anche seminari didattici sull’educazione all’alimentazione, sulla prevenzione degli infortuni e su altri temi. Ma anche iniziative per lo stadio, con nursery per le famiglie con bambini e anche un’offerta equivalente per chi ha animali domestici. Insomma, l’idea è di creare una comunità e di far vivere lo stadio anche al di fuori del singolo evento calcistico».

I commenti dei lettori