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Mantova, notte thrilling Si attende solo il via libera

Ennesima giornata febbrile, a tarda ora il faccia a faccia davanti al notaio

di Andrea Gabbi
1 minuto di lettura

MANTOVA. Una notte intensa, a tratti estenuante. Il Mantova è appeso a un filo, un filo che solo a tarda sera potrebbe essersi trasformato in una corda solida. Al momento di andare in stampa infatti non era ancora stato definito nero su bianco il passaggio delle quote di maggioranza dell’Acm. Una telenovela incredibile, da raccontare minuto per minuto.

La giornata di ieri era iniziata nel primissimo pomeriggio con il colpo di scena del forfait dato a Mattia Palazzi. Alle 13 infatti era fissato l’incontro di tutte le parti in quel di Mazzano per definire gli ultimi step burocratici prima di partire alla volta di Mantova. Il summit con il sindaco era previsto per le 16, incontro che però è saltato visto il ritardo di Nicola Di Matteo, bloccato nel traffico autostradale. Soci vecchi e nuovi sono riusciti a partire solo intorno alle 19. Una quindicina di tifosi erano in attesa proprio sotto gli uffici di via Roma per intervenire durante il confronto tra sindaco e nuova proprietà. Un confronto rimandato, forse alla mattinata odierna. Nelle stesse ore, sui cancelli dello stadio Martelli, è comparso uno striscione inequivocabile (“Mantova merita rispetto”) affisso dai ragazzi della Curva Te.

Poi la corsa contro il tempo per raggiungere lo studio del notaio Bertolucci in viale Fiume. All’ingresso bocche cucite da parte di tutti i protagonisti della vicenda. Da Giambattista Tirelli all’avvocato Carlo Pegoraro, da Sandro Musso (accompagnato da una serie di collaboratori) a Federico Bosi. L’unico che si è lasciato scappare una parola è stato Nicola Di Matteo, presidente dimissionario pronto a cedere gratuitamente le proprie quote: «Ce la facciamo, chiudiamo la trattativa e si firma». Peccato però che dopo oltre due ore davanti al notaio questa benedetta firma ancora non c’era. Il problema? Il solito, i debiti pregressi risalenti alla gestione Lodi. Musso e gli atri soci si sono chiusi in una stanza attigua a quella del notaio per discutere ancora sulla gestione e la soluzione delle pendenze che il Mantova deve onorare.

Ad ogni modo oggi scadrà il tempo limite: vanno pagati gli stipendi relativi alle mensilità di marzo e aprile e il 30 giugno va depositata la domanda di iscrizione. La Sdl ha garantito di avere pronta la fideiussione e i documenti per la Lega Pro. Il patto era di un ingresso dei bresciani al 54%, il 31% appannaggio dei mantovani e il rimanente 15% a Lodi (fino all’approvazione del bilancio del 31 ottobre). Chi vivrà, vedrà.

Andrea Gabbi

Gian Paolo Grossi

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