Anna Remondini: «L’argento? Per me come una vittoria»
La casteldariese vice campionessa nel Solo Dance. «Dedicato all’allenatrice Residori e alla mia famiglia»
CASTEL D’ARIO. «Le mie sensazioni dopo questa medaglia? Non saprei davvero da dove iniziare». Bastano queste parole per capire quante emozioni deve aver regalato ad Anna Remondini il Mondiale di pattinaggio artistico di Cali dal quale torna a casa con una medaglia d'argento al collo, vinta Solo Dance. Solo ora, a qualche giorno di distanza, la mantovana di Castel d'Ario tesserata per il Forlì Roller, riesce a raccontare bene la sua ultima esperienza iridata.
«Questa gara - spiega la Remondini - è stata il coronamento di un intero anno di sacrifici, ancora maggiori rispetto a quelli fatti in passato. Al Mondiale infatti mancavo da un anno visto che nella scorsa stagione sono stata convocata soltanto per gli Europei, essendo arrivata quarta ai campionati tricolori. Già soltanto il fatto di poter andare in Colombia per me è stato un successo personale». Una volta in pedana per le gare la Remondini ha pattinato con la consueta grazia ed eleganza ma anche con un pizzico di grinta in più: «Dovevo dimostrare all'Italia e al mondo di esserci ma non è stato facile. La gara è andata benissimo, avevo un po' di timore prima dell'inizio ma ho rotto il ghiaccio subito e poi ho pattinato al meglio delle mie possibilità. Sono convinta che questo sia stato il mio anno migliore, a livello di preparazione e di performance in pista».
E le dediche da fare sono tante: «Un grazie enorme alla mia allenatrice Lorenza Residori che non molla mai e crede sempre nelle mie capacità di superare ogni anno me stessa e di dare sempre qualcosa in più. Un ringraziamento particolare anche ai miei genitori, i miei primi fan, che fin da bambina mi hanno permesso di arrivare dove sono ora. Senza di loro tutto ciò non sarebbe stato possibile». Anna non ha vinto l'oro ma ci tiene a ribadire che la sua vittoria è un'altra: «Non sempre arriva la medaglia che si sogna. Io sono sbarcata a Cali con la voglia di vincere ovviamente, lo volevo con tutto il cuore, ma a volte una vittoria si cela anche nelle piccole cose che accadono durante la stagione agonistica. Aver portato la mia società a un passo dalla vetta del mondo, aver condiviso la preparazione con compagne di squadra che ormai sono amiche per me e poter trasmettere alle atlete che seguo come tecnico le esperienze vissute fin qui valgono più di qualsiasi medaglia. Io ho vinto lo stesso».
Il futuro? «Mi ritroverete ancora con i pattini ai piedi - risponde - in Solo Dance e Coppia Danza assieme a Daniel Morandin».
I commenti dei lettori