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Davis o Simms: la Dinamica a un bivio

Il centro americano è sotto la lente d’ingrandimento degli Stings. Il connazionale è un azzardo burocratico

Leonardo Piva
1 minuto di lettura

MANTOVA. Pivot e Stings negli ultimi tempi non sono esattamente parole facili da accostare nella stessa frase. Il rapporto tra le due parti in causa ha iniziato a incrinarsi lo scorso inverno quando Jefferson, dopo la sfavillante stagione 2013/14, aveva manifestato sempre più malumore fino al trasferimento a Varese. Al suo posto è stato schierato (o adattato, visto che l’intenzione era di averlo come ala grande) l’allora neo acquisto Wojciechowski, che ha fatto storcere il naso a più di uno. L’uscita dal contratto del polacco per mano della società ha sottolineato come non fosse l’uomo giusto, e allora è iniziata la lunga caccia al nuovo centro identificato a inizio settembre in Bryan Davis.

Meno di un mese e il giocatore rischia già il taglio. Ieri (mercoledì 7 ottobre) è stata una giornata interlocutoria in casa Stings per quanto riguarda la soluzione del problema. Il giocatore è sotto la lente d’ingrandimento di staff e società per capire se è il caso di affidarsi a lui per il ruolo di pivot (ed essendo statunitense occuperebbe anche il secondo spazio per gli stranieri) oppure tentare all’ultimo il repentino cambio di strategia. Va da sé che si tratta di una scelta estremamente delicata proprio per questo motivo, oltre naturalmente per il fatto che il centro è un ruolo fondamentale. Avere un centro che sposta gli equilibri è ancora oggi una garanzia di credibilità in entrambe le metà campo.

Nonostante il gioco da anni sia sempre più propenso a mettere in luce giocatori di grande mobilità e atletismo, che cercano soluzioni anche fuori dall’area, un centro che faccia la voce grossa sotto i tabelloni è merce rara e per questo ricercata. Ha ragionato così la Virtus Bologna, che con l’ingaggio di Pittman ha fatto una precisa scelta tattica, e lo ha confermato anche coach Matteo Boniciolli (avversario degli Stings mercoledì 14 con la sua Fortitudo Bologna) che in settimana affrontando in generale il discorso del ruolo del centro ha dichiarato: «Con i pivot bravi si vince, se insegni alla squadra a giocare con loro».

Sintesi del discorso: il giocatore da schierare come numero cinque non si può assolutamente sbagliare. Questo induce la massima attenzione e la massima cautela. Se Davis non convincerà nemmeno alle ultime valutazioni allora porta aperta per l’arrivo di Kenneth Simms. Solo la burocrazia potrebbe impedire tutto questo, e tra richieste di visto (e relativo accoglimento) e tesseramento (da effettuare entro venerdì) la mola di carte da muovere non è poca e il tempo è sempre meno. In ogni caso tutti i rumors stanno per scomparire, la giornata di domani è ormai alle porte.

 

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