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Benedini, la scopritrice di tripliste di talento

Dopo la Bertuzzi, la prof dei Gonzaga ha portato al top la Rodiani: «Atlete umili con tanta passione»

Alberto Fortunati
1 minuto di lettura

MANTOVA. Se il 2014 era stato l’anno della consacrazione di Diego Marani (a proposito, Faster: in bocca al lupo per il ritorno sulle piste), il 2015 dell’atletica si sta per concludere nel segno delle tripliste Chiara Bertuzzi e Alice Rodiani. Entrambe iscritte all’Atletica I Gonzaga, entrambe cresciute alla scuola di Roberta Benedini che, a pieno titolo, può considerare anche suoi i tre titoli italiani (Allieve e Assoluto per la Bertuzzi, Cadette per la Rodiani) ottenuti grazie al costante lavoro al campo scuola di Mantova. Non sono i primi, né probabilmente saranno gli ultimi perché prima di questi Serena Amato («tecnicamente la più forte», spiega la prof) ha saputo conquistare un titolo Juniores, uno Promesse e un Assoluto indoor, oltre a partecipare ai Mondiali di Pechino 2006.

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La ciliegina sulla torta è il fantastico ottavo posto di Chiara Bertuzzi ai recenti mondiali Allieve di Cali in Colombia. Sei medaglie d’oro e un bel po’ di piazzamenti, che incorniciano un palmarès di tecnico di rango: «Le mie ragazze non sono arrivate a questi risultati per coincidenze. Ho sempre avuto - dice la prof Benedini - la possibilità di lavorare con atlete molto umili e disponibili ad allenarsi con serietà e impegno. Anche quest’anno i risultati sono arrivati prima di tutto per merito della passione delle mie due tripliste, della loro preparazione e del loro impegno. Poi ho cercato di dar loro qualche consiglio utile, comportandomi più come una sorella maggiore che come un’istitutrice. I risultati - continua l’allenatrice - sono stati esaltanti, al punto che possiamo guardare con grande fiducia al futuro». L’appuntamento con i Campionati italiani indoor di febbraio è già in agenda: «Chiara Bertuzzi è, come Allieva, fra le prime 10 in assoluto, Alice Rodiani è la più forte fra le Cadette italiane.

Ha vinto, lei che è una 2001, contro le ragazze del 2000. Entrambe hanno notevoli margini di miglioramento. Questo 2015, luttuoso per l’addio a mia madre, lo ricorderò comunque con grande piacere per ciò che hanno saputo darmi la mia famiglia, Chiara e Alice: mi hanno regalato delle emozioni davvero uniche».

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