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Per Marani un calvario continuo: «Ok dalla Fidal, ma il male resta»

Il campione di Gazoldo è sempre nei guai con l’adduttore, giovedì 28 aprile consulto con un osteopata Per i medici Combi e Ferrario sarebbe possibile la partecipazione a fine maggio al meeting di Ostrawa

di Alberto Fortunati
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MANTOVA. Il 2016 di Diego Marani si sta snodando nel peggiore dei modi, o quasi: sul fronte medico viene confermato il via libera dal 20 maggio per il meeting di Ostrawa e successivamente per le altre gare, fra le quali una a Dakar. Il fastidio all’adduttore della gamba destra è però lontano dalla soluzione, visto che anche sabato scorso il campione delle Fiamme Gialle (che non partecipa ad una gara ufficiale dallo scorso giugno, quando fu costretto a ritirarsi al Golden Gala) lamenta un dolore ogni volta che la gamba viene sollecitata e non riesce ad allenarsi in maniera corretta. Anche ieri il 26enne gazoldese era al campo Scuola assieme al professor Giovanni Grazioli: «Non sono ancora riuscito a guarire da questo acciacco, che ormai va avanti da un anno - sottolinea Marani - sto allenandomi però a scartamento ridotto, in rettilineo e senza forzare in curva. È vero che i medici parlano di problema in via di risoluzione ma io sento ancora male e quindi ho bisogno di recuperare davvero e di non avvertire più dolore. La cicatrice di 4 millimetri dovrebbe essere in fase di assorbimento, vedremo nei prossimi giorni».

Per domani, nel tardo pomeriggio, è infatti in programma un incontro con un osteopata ed il fisioterapista Matteo Gottardi, con i quali si proverà a valutare l’eventualità di una variazione nella postura in modo da impedire o quantomeno a rendere meno problematica la guarigione, magari con adeguati supporti.

Grazioli preferisce non sbilanciarsi sulla tempistica di recupero, specificando che oggi come oggi parlare di rientro entro 40 giorni appare perlomeno ottimistico:

«Credo che in questa fase della stagione non si possa parlare di un pieno recupero nel giro di un mese. Sino a quando non ci sarà la prima gara, ed il conseguente riscontro cronometrico, saremo obbligati a navigare a vista giorno dopo giorno. Ci mancano comunque due mesi prima dei campionati europei di Amsterdam e siamo ancora nei tempi per riuscire a ottenere quei risultati che saranno indispensabili per ottenere il minimo di qualificazione. Certo bisognerà cominciare nel più breve tempo possibile ad aumentare il ritmo, conoscendo la volontà del ragazzo sono convinto che ci siano tutti gli elementi per presentarsi in discrete condizioni alle gare di fine maggio. Ora però quel che conta è riuscire ad iniziare gli allenamenti in modo più convincente, il consulto con i medici della Federazione sembrerebbe escludere ulteriori complicazioni però credo che Diego abbia prima di tutto bisogno di ritornare in gara senza avere troppi fastidi, a quel punto sarà realmente possibile capire quale sarà la tempistica di recupero e le prospettive per la stagione».

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