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Hawkins: «Sustinente è una sfida per mostrare le mie motivazioni»

Serie C Silver. L’ex stella di Roma, Milano e Siena: «La mia carriera non è ancora finita». Il tecnico Zecchini: «Ha imparato gli schemi in 5’ e ha subito stimolato i compagni a dare il massimo»

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MANTOVA. È stato presentato ufficialmente al Green Park il nuovo re di Sustinente: David Hawkins, uno dei più forti giocatori che hanno militato in Italia e in Europa negli ultimi 15 anni. Un fiume in piena e molto socievole, fisicamente non sarà comprensibilmente al top ma è non paragonabile a quello visto in qualche video mentre si allenava a Reggio Calabria.

Basket, David Hawkins e l'approdo a Sustinente: "Qui comincia la seconda fase della mia carriera"

Il mese di allenamenti con gli Stings, a cui lui dà seguito con altre due sedute individuali in piazza Virgiliana dove è facile incontrarlo mentre corre e fa esercizi, ha portato i suoi benefici. «In giro per il mondo la pallacanestro è sempre la pallacanestro - afferma Hawkins in merito al salto in C Silver - tutto ruota attorno alla competizione, alla voglia di vincere, all'essere squadra e al fare canestro. Questa è una situazione strana e nuova, la vita è fatta di diversi capitoli. Il piano originale era tornare in Italia e giocare a Reggio Calabria ma evidentemente non erano i piani di Dio. Per me Sustinente è una sfida, voglio dimostrare le mie motivazioni. La mia carriera non è finita, e vorrò finirla facendomi ricordare non per le poche cose negative che ho fatto ma per le tantissime positive. Con Sustinente ho un'opportunità. In questi quattro anni sono stato con la famiglia, mi sono allenato e ho allenato i miei figli. Ho finito l'università di Tampa per conseguire la laurea. Questo periodo mi ha fatto crescere caratterialmente».

Entusiasta il sindaco di Sustinente, Michele Bertolini: «Passiamo dal quasi anonimato all'essere sulle prime pagine di giornali e in tante trasmissioni televisive».

Presente anche coach Zecchini che ha confermato l'intenzione di utilizzarlo in tutti i ruoli e di come «non si tratta di un giocatore ma di un mostro sacro. I benefici si sono già visti: in allenamento tutti i ragazzi hanno veramente dato il massimo per cercare di tenere testa a David e in cinque minuti aveva già imparato gli schemi». C’era pure il direttore sportivo degli Stings, Casalvieri, che ha ripercorso le tappe di approdo a Mantova grazie all'amicizia con Jacopo Giachetti. Nei giorni in cui Sustinente non ha in programma allenamento, Hawkins continuerà le sedute con gli Stings.

La David Hawkins mania è già scoppiata: al primo allenamento, mercoledì sera, quasi trecento persone si sono recate al palazzetto per cercare di vederlo giocare, tanto che la società ha dovuto chiudere le porte per permettere di allenarsi in tranquillità e lasciare a margine della seduta l'incontro con i fan.

Ma per gli appassionati sono in arrivo tante iniziative: la prima sarà proprio sabato, chi acquisterà una t-shirt ricordo dell'evento potrà a fine partita incontrare The Hawk (la prevendita prosegue al Bar Piper di Sustinente). (Leonardo Piva)

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