Stings, Warren è il nome caldo per la nuova guardia americana
Casalvieri al lavoro per il mercato, solo da formalizzare il nuovo accordo col ds «Profilo molto interessante. Forte interesse per Raspino. Visconti? Sarà dura»
Leonardo PivaMANTOVA. L’accordo tra Gabriele Casalvieri e la società biancorossa di fatto esiste ma formalmente le condizioni non sono ancora state messe nero su bianco. Questo non sta comunque impedendo al direttore sportivo degli Stings di lavorare in attesa di avere a tutti gli effetti l’incarico.
Lunedì 9 luglio Casalvieri è stato a Bologna a consegnare la fidejussione per l’iscrizione al campionato. Fatto questo, è subito tornato al lavoro per affrontare le questioni di mercato, a cominciare dall’ultimo nome emerso: Andrew Warren, guardia 31enne di 196 cm, reduce da una stagione al Mitteldeutscher, in Germania, chiusa con 14.9 punti e 2.1 rimbalzi di media.
«È un giocatore molto, molto interessante - commenta il direttore sportivo - abbiamo preso informazioni perché è uno dei profili che ci piace. Poi bisogna a definire tutto quanto, Seravalli e Cassinerio ne stanno studiando le caratteristiche tecniche».
Qual è invece la situazione relativa a Visconti e Raspino? «C’è un forte interesse per Raspino, sarebbe il sostituto di Moraschini. Abbiamo la volontà di stringere i tempi. Per quanto riguarda Visconti, è sotto contratto con Verona e stiamo aspettando che la sua agenzia ci dica qualcosa. Aspettiamo di vedere se possiamo fare una proposta, ma devo dire che oltre a noi ci sono anche altre squadre».
Con la Serie A che si prepara al 6+6 e le tre promozioni dalla serie A2, quanto è difficile questa sessione di mercato estivo rispetto agli anni passati?
«Penso che tanti giocatori italiani faranno fatica a giocare in serie A, ma se hanno ambizione è giusto che ci provino. Gli italiani quindi che rimangono in serie A2 sono di meno, e quelli bravi vengono ovviamente presi d’assalto dalle squadre con ambizioni di salto di categoria. La caccia al giocatore italiano - prosegue Gabriele Casalvieri - ha fatto aumentare le richieste economiche e così i giocatori di livello medio costano il 20/30% in più. Pescare poi dalla serie B è veramente rischioso, ci sono squadre che stanno spendendo tanto come Omegna e San Severo per tentare il salto di categoria».
Hurtt, Daniels e, pur con meno impatto negativo, Brownridge. Negli ultimi anni la scelta dell’americano per gli Stings ha riservato anche brutte sorprese, cambierà qualcosa nel metodo di ricerca e selezione?
«Se vai su un rookie è rischioso, se è importante magari spendi tanti soldi ma c’è sempre il problema dell’ambientamento. Si cerca sempre di chiedere più informazioni possibili, a volte anche direttamente agli allenatori. Poi è difficile sapere come sta fisicamente, ci si può far mandare la cartella medica ma finché non è qua è difficile capire. Per gli aspetti tecnici invece ci si basa sui video».
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