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Pompea sconfitta, coach Seravalli: «Sono orgoglioso del lavoro fatto dai miei ragazzi»

L'allenatore è ottimista: "Abbiamo dimostrato di esserci e siamo vivi, e questo ci mette nella giusta prospettiva per affrontare domenica prossima un’altra interessante partita contro Treviso"

Leonardo Piva
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BOLOGNA. In settimana Davide Lamma alla Gazzetta non poteva essere più profetico: «Seravalli ha tutto per uscire a testa alta dal PalaDozza, saprà trasmettere ai suoi la voglia di vendere cara la pelle». E così è stato. Una Pompea arcigna e combattiva come non mai in questa stagione ha tenuto testa alla capolista Fortitudo. Il punteggio dice 87-73 ma la Pompea non esce a mani vuote dal PalaDozza.

Perché? È stata una squadra vera, di quelle partite giocate con gli occhi della tigre: Raspino buttarsi sui palloni vaganti, Ghersetti dal campo rendere partecipi i compagni in panchina, Morse trovare fiducia con il passare dei minuti, Visconti e Maspero giocare come se avessero confidenza con certe atmosfere da anni, Warren finalmente cecchino, Vencato in pantaloncini e ghiaccio sul ginocchio arringare e essere partecipe come se fosse in campo, Cucci non arretrare di un centimetro, una carica e una tensione positiva costante tra Seravalli e Cassinerio (i primi a crederci sempre).

«La prima cosa che voglio dire è che sono realmente orgoglioso del lavoro che hanno fatto in campo - afferma coach Alberto Seravalli - venivamo da una partita difensivamente debole contro Imola, avevo chiesto una reazione ai ragazzi e hanno risposto benissimo. Questo mi rende orgoglioso. Nel quarto periodo abbiamo avuto un calo fisico, parallelamente alla crescita della Fortitudo. Hasbrouck e Rosselli hanno fatto giocate importanti che ci hanno tolto l’inerzia. Una Fortitudo così, che aspetta la partita e poi piazza delle zampate importanti, è una squadra davvero difficile da battere. Nell’ultimo quarto siamo stati travolti dal talento e dall’esperienza della Fortitudo. Vincere la lotta a rimbalzo, 37-32, contro Bologna è un dato davvero importante. Abbiamo dimostrato di esserci e siamo vivi, e questo ci mette nella giusta prospettiva per affrontare domenica prossima un’altra interessante partita contro Treviso».

Antimo Martino, coach della Fortitudo, stringe i due punti: «Sono contento del risultato, meno della prestazione - afferma - senza Vencato sapevamo che la pressione generale su tutta l'ampiezza del campo sarebbe stata diversa. Volevamo limitare i tiratori Warren e Visconti, ma nel primo tempo non ci siamo riusciti. Sappiamo di avere un roster più profondo e questo ci avrebbe portato dei vantaggi, così è stato e siamo stati bravi a giocare bene nel momento decisivo. Mantova ha fatto un'ottima partita, in certi momenti hanno giocato in scioltezza e ci hanno messo in difficoltà». —

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