Mantova, senti Altinier: «Il ko di Rezzato ha lasciato il segno, ma io ci credo ancora»
Il capitano ricarica le pile: «Vedo margine, ritroviamo lucidità. Testa al Darfo, i tornei spesso si decidono all’ultimo turno»
Alberto SoglianiMANTOVA. Capitano e pure mantovano di nascita, oltre che di provata fede biancorossa. La sconfitta di Rezzato e la conseguente perdita della vetta a quattro turni dal termine ha fatto male a tutti, ma a lui forse anche un pizzico di più. Per questo Cristian Altinier spazza via i cocci del ko in terra bresciana invitando compagni di squadra ed ambiente a continuare a crederci fino alla fine. Allontanando la negatività a vantaggio di un pensiero sempre positivo.
Altinier, che aria si respira nello spogliatoio?
«Beh, è evidente che si stava meglio la scorsa settimana, quando eravamo primi in classifica. Chiaramente la sconfitta ha lasciato il segno, tuttavia credo sia inutile continuare a pensarci troppo. Dunque dobbiamo resettare tutto e concentrarci sulle ultime quattro partite di campionato. L'ho detto ai ragazzi: anche mentalmente spendiamo tutte le energie in vista della partita di domenica al Martelli contro il Darfo Boario. E basta».
Cosa è successo a Rezzato?
«Intanto questa battuta d'arresto non va ad intaccare minimamente la nostra forza. Anche là abbiamo dimostrato di essere una squadra con dei valori importanti, che ha dominato la partita ed è stata punita soltanto da qualche episodio negativo. Nel calcio purtroppo accade, anche se spiace moltissimo. Quando perdi, ti poni mille domande per trovare una motivazione. Credo che alla lunga abbiamo pagato il non essere stati capaci di reagire subito al loro gol. Questo ci ha portato, col passare dei minuti, ad una eccessiva frenesia che abbiamo pagato con mancanza di lucidità».
Ora però bisogna rialzarsi subito.
«Su questo non ci sono dubbi. Ormai questa partita va in archivio: ci restano 12 punti a disposizione per riprendere la nostra corsa e possibilmente condurla in porto. Guardiamo soltanto avanti: in fin dei conti la differenza tra noi ed il Como, dopo 30 partite, sta in un pareggio loro ed in una vittoria nostra. Di conseguenza tutto è ancora possibile, a patto ovviamente che tutti insieme, squadra e pubblico, ci crediamo fino in fondo».
A proposito, come pensa che reagirà la tifoseria domenica?
«Personalmente ho ricevuto parecchi messaggi sul telefono da parte di amici e sportivi che mi continuano a dimostrare fiducia e positività. Questa è un'ottima cosa. Del resto che il campionato fosse difficile lo sapevamo anche prima e non deve essere una sconfitta, per quanto bruciante, a farci ammainare bandiera bianca. I grandi traguardi si ottengono dopo aver superato grandi difficoltà. Noi siamo in questa condizione e dobbiamo crederci».
E dal Mantova, psicologicamente, cosa si aspetta?
«Io vorrei che tutta la settimana potesse trascorrere con la mente libera da cattivi pensieri. Alleniamoci con la consueta serenità, unita alla necessaria determinazione. In fin dei conti penso di poter dire che tutti noi, dai giocatori allo staff, dobbiamo andare a testa alta per quello che abbiamo fatto finora. Con la convinzione di farlo anche nelle prossime quattro partite, indipendentemente da quello che sarà il verdetto finale. Perciò dico di riservare tutte le energie psicofisiche alla partita contro il Darfo Boario. Ricordando che i campionati molto spesso si decidono all'ultima giornata».
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