MANTOVA. All'indomani del saluto di Luca Vencato, in bilico tra gratitudine e qualche sassolino da togliersi dalle scarpe, la società ha affidato al consigliere Paolo Mennini la replica alle parole dell’ex capitano. Come premessa il dirigente ripete più volte che non ha intenzione di soffiare sul fuoco ma, anzi, ha l’obiettivo di raccontare i fatti senza alcun taglio polemico.
«Penso che le strade si possano anche dividere - afferma -. Quest’anno non è stato un anno fortunato per entrambi, nel senso che Stings e Vencato non si sono incastrati nel migliore dei modi. Non gli è stato comunicato l’addio per messaggio, la società ha dato mandato a Finelli, Casalvieri e Nespoli di comunicargli questa decisione che la società stava maturando già da un po’ di tempo. Probabilmente se lo aspettava e, avendolo saputo così presto, gli ha permesso di avere tempo di muoversi sul mercato come riteneva opportuno».
Un delicato passaggio dei saluti di Vencato rispecchiava il malumore per come è stata gestita la botta accusata durante la serie contro Bergamo: «Non so cosa avremmo potuto fare di più: giocando ogni 2/3 giorni è difficile anche avere i tempi tecnici per recuperare nel migliore dei modi. Posso dire che è stato curato fino al 30 giugno dalla società, magari in altri club non sarebbe accaduto. Mi piace ricordare anche il caso Warren: nonostante un legame meno duraturo rispetto a Vencato, alla fine è rimasto ampiamente soddisfatto di come è stato trattato e curato, tant’è che ha ringraziato tutti più volte quando era il momento di salutare. Il dott. Venturi è un fuoriclasse nel suo settore. La società non ha abbandonato Vencato dopo gli infortuni, è stato seguito nel migliore dei modi. L’abbiamo curato come abbiamo curato gli altri, non l’abbiamo mandato allo sbaraglio. Per concludere, riprendo quanto detto dalla società sul sito ufficiale, lo saluto anche io augurandogli le migliore fortune a Ferrara: è un giocatore di talento».
Per la ricerca del sostituto di Vencato la parola passa al presidente Negri che commenta i recenti rumor che hanno visto al centro i nomi di Zabian Dowdell e Rotnei Clarke: «Abbiamo cercato Dowdell che ha però preferito andare a Pistoia, così come Wes Clarke che è invece andato a Cantù. Rotnei Clarke è invece un nome che stiamo ancora seguendo, insieme a un quarto». Negri conferma l'intenzione di cercare un play-guardia "alla Veideman", ma allora perché non Veideman stesso? «Rain è ancora nella lista, dipende quello che ci possiamo permettere economicamente. Stiamo vedendo se possiamo pensare a un giocatore che possa essere un po' più pericoloso dal perimetro. Come qualità di gioco è innegabile che Rain sia un ottimo giocatore, ma stiamo valutando di aggiungere, se possibile, anche questa arma in più. Speriamo - conclude - di chiudere entro la fine della prossima settimana».