MANTOVA. Finisce con una maxi squalifica di oltre tre anni la vicenda legata al match di domenica tra Union Team e Roverbellese. L’attaccante dei giallorossi, Thiago Ferreira, reo di aver colpito il direttore di gara Nicolò Floriani, ha praticamente chiuso con il calcio giocato.

Potrà tornare in campo solo a partire dal primo gennaio 2023, quando scadrà lo stop decretato dal giudice sportivo. Nel comunicato ufficiale diramato dalla Figc vengono definite le motivazioni della decisione: «Dagli atti ufficiali – si legge – risulta che l’arbitro sospendeva definitivamente la gara al 28’del primo tempo in quanto non era più in grado di proseguire la stessa a causa di un grave atto di violenza compiuto nei suoi confronti da Ferreira. Quest'ultimo dopo la convalida di una rete alla squadra avversaria, gli si avvicinava profferendo frasi offensive; alla vista del cartellino rosso mostratogli dal direttore di gara, lo colpiva con uno schiaffo al volto di tale violenza da causarne la caduta. L'arbitro accusava un forte dolore al volto ed alla mandibola e cadeva pesantemente a terra battendo la testa e procurandosi un lieve stordimento.

A questo punto l'arbitro decretava la fine anticipata della gara e veniva accompagnato negli spogliatoi dai dirigenti. Al momento dell'abbandono dell'impianto sportivo, il direttore di gara veniva nuovamente avvicinato dal giocatore che lo minacciava ulteriormente asserendo di voler ripeter il gesto di violenza compiuto in precedenza». Decretata anche la sconfitta a tavolino per 0-3 dell’Union Team. La società tra l’altro ha deciso l’allontanamento del giocatore già nella giornata di lunedì.

Ora ci potrebbe essere anche una conseguenza penale per Thiago Ferreira. L’arbitro infatti ha 90 giorni di tempo per denunciare l’accaduto. Una scelta personale che il signor Floriani (originario di Gazoldo) valuterà nel corso delle prossime settimane. Floriani tra l’altro ha già fatto sapere ai vertici Aia di voler tornare al più presto ad arbitrare una gara.