Tan e Gaia, madre e figlia si allenano in garage: «Adesso sono in ansia i nostri parenti in Cina»
«Ogni mattina ci chiamano per chiedere se stiamo bene: sono impressionati dal fatto che abbiamo più morti di loro»
Davide CasarottoCASTEL GOFFREDO. Quando si può dire, a ragion veduta, che lo sport è una questione di famiglia. A casa Monfardini la passione per il tennis tavolo si è trasmessa di madre in figlia.
Ovvero da Tan Wenling, ex campionessa della Nazionale con tanto di apparizioni alle Olimpiadi, a Gaia, che ha deciso senza esitazioni di seguire le stesse orme della madre. Le rispettive strade agonistiche si sono riunite proprio nella loro Castel Goffredo: da quest’anno infatti, di ritorno da un’esperienza in Germania, vestono la maglia della Brunetti. Un ritorno per Tan quello nella società cittadina, con cui ha ottenuto una lunga serie di scudetti e allori europei, un battesimo per Gaia, che è una promessa del tennis tavolo italiano già entrata nel giro della Nazionale.
L’emergenza coronavirus, che sta sconvolgendo la quotidianità di tutti noi, si è abbattuta anche sulla loro vita da atlete. Tan è di origini cinesi e, quando la pandemia ha iniziato a diffondersi in Italia, ha avuto il sentore di ciò che sarebbe successo, forte dei racconti dei parenti che vivono in Cina. «La mia famiglia vive a 500 km da Wuhan, da dove è partito il virus - racconta -. Fino a qualche settimana fa eravamo noi a telefonare preoccupati per sapere come si sviluppava la situazione. Ora si è ribaltato tutto: ogni mattina ci contattano chiedendoci se stiamo bene perché vedono dai notiziari quanto sia grave ciò che sta accadendo qui. In particolare li ha impressionati constatare che abbiamo già più morti di quanti ne avessero registrati là. Loro ci infondono comunque fiducia: adesso sono tornati, pur osservando ancora qualche accortezza, quasi alla normalità. Ci pregano di non uscire di casa: è l’unica contromisura realmente efficace. Io e Gaia siamo fiduciose, ne usciremo e anche il fatto che diversi medici dalla Cina siano arrivati per portare la loro esperienza darà una grossa mano».
Ma con il PalaMazzi di Castel Goffredo chiuso e gli allenamenti interrotti come ci si tiene in forma? «Abbiamo rispolverato dal garage un nostro vecchio tavolo da ping pong - racconta Gaia - e ci confrontiamo tra di noi. Inoltre ci teniamo in forma con delle sessioni sul tapis-roulant. Siamo sempre in contatto sia con il coach Alfonso Laghezza che con il dg Franco Sciannimanico. Scalpitiamo, come tutti credo, per tornare al più presto a giocare. Speriamo che la situazione si risolva: per me è un anno importante anche a livello scolastico visto che mi attenderebbero gli esami di maturità al liceo linguistico di Desenzano del Garda. Non mi hanno ancora fatto sapere nulla di concreto ma spero proprio che l’anno scolastico non vada perso. Così come la stagione pongistica. Sarebbe un peccato sia per il bellissimo cammino che stavamo facendo con la Brunetti sia a livello di Nazionale: mi è dispiaciuto molto perdere gli Europei Under 21 in Croazia ma, d’altronde, di fronte a un’emergenza di questo genere, giusto che tutto si fermi e passi in secondo piano».
Il garage di casa Monfardini per qualche tempo sarà ancora teatro di sfide serrate tra madre e figlia. Nell’attesa di rivederle presto in maglia Brunetti a lottare per lo scudetto.
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