In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Lucilla Boari, compleanno amaro coi Giochi rinviati

La neo 23enne di Rivalta: «Era nell’aria, ora l’importante è uscire da questo buco nero. Io resto a Torino ad allenarmi»

Leonardo Bottani
1 minuto di lettura

MANTOVA. Non pensava certo di festeggiare i suoi 23 anni, l’altro giorno, con la notizia che pure tutti si stavano aspettando: le Olimpiadi di Tokyo slitteranno di un anno. O, almeno, si spera.

Lucilla Boari tra luglio e agosto sarebbe stata, al momento, l’unica presenza mantovana ai Giochi a cinque cerchi, bissando l’esordio di quattro anni fa a Rio quando arrivò un quarto posto con la squadra femminile di tiro con l’arco. «Era nell’aria - attacca la rivaltese cresciuta agli Arcieri Gonzaga e ora atleta di punta delle Fiamme Oro -. Ed è la cosa migliore anche se, adesso che è ufficiale, mi fa un po’ effetto. Vabbè, abbiamo un po’ più di tempo per prepararci. Ma soprattutto per risollevarci da questa situazione molto pesante».

Via via la federazione internazionale aveva annullato le prime tappe di Coppa del mondo che davano altri pass olimpici, a cominciare dall’evento d’esordio di Città del Guatemala che era previsto dal 20 al 26 aprile.

«Adesso va ri-calendarizzato tutto - riprende Lucilla - anche se prima andrà stabilita la data precisa dei Giochi dell’anno prossimo. Per assurdo, oggi siamo più incerti di ieri perché in mezzo c’è ancora un grosso buco nero. L’importante adesso è che arrivi presto la fine del tunnel: lo sport ovviamente viene in secondo piano. Facciamo ognuno la propria parte perché tutto si risolva al più presto».

Dopo aver tirato ai Campionati italiani indoor a Rimini il 23 febbraio, vale a dire due giorni dopo il primo morto da coronavirus nel Padovano, la mantovana è tornata al Centro federale di Cantalupa, nei pressi di Torino. Dove ha continuato ad allenarsi pur con tutte le cautele del caso, a cominciare dai paglioni di tiro ben distanziati tra un atleta e l’altro. E sotto stretto controllo medico. «E qui resto - conclude -. Non è il caso di spostarmi».

 

I commenti dei lettori