MANTOVA. Domenica (ore 17.30 al Martelli) Mantova-Cesena proporrà anche una sfida nella sfida: quella fra il bianconero Mattia Bortolussi, che guida la classifica cannonieri del campionato con 10 gol e il biancorosso Simone Andrea Ganz, che lo segue a una sola rete di distanza avendo segnato 9 volte.
I due attaccanti arrivano da storie diverse: figlio d’arte, cresciuto in un vivaio importante (il Milan) e già affermatosi in B Ganz, mentre Bortolussi cresce nel Gubbio e fa gavetta in D prima di arrivare alla Lega Pro dove esplode l’anno scorso nel Novara (10 gol). Il 24enne bianconero è stato un acquisto importante del Cesena (anche il Mantova l’aveva sondato in estate), che gli ha fatto ben 4 anni di contratto.
A parlare dei due bomber e anche di un Mantova-Cesena che lo vede nelle vesti di doppio ex abbiamo chiamato un cannoniere d’eccellenza, Dario Hubner: «Seguo il campionato ma ammetto di non conoscere a fondo Ganz e Bortolussi, per cui se dessi dei giudizi precisi sarei un bugiardo. Simone mi sembra di averlo visto bambino quando giocavo con suo padre Maurizio. Passano gli anni... A parte questo, è chiaro che si tratta di centravanti che stanno trascinando le due squadre a suon di gol e vederli uno contro l’altro domenica aggiungerà qualcosa a una sfida di per sè molto bella. Posso augurare che finisca con tanti gol, in modo che abbiano soddisfazione entrambi. Anche se poi certe volte, quando ti aspetti tante reti, le partite finiscono 0-0».
Hubner ha nel cuore entrambi i club e non lo nasconde: «Cesena ha rappresentato una tappa fondamentale della mia carriera, a Mantova invece mi sono divertito l’ultimo anno vincendo anche un campionato (e ora qui collabora anche con Fabrizio Lori, allenando la squadra dell’Accademia nel campionato di Quarta Categoria, ndr). Ho il cuore diviso a metà, per cui dico soltanto vinca il migliore. Mi fa piacere comunque che entrambe le squadre stanno facendo bene. L’importante è che, dopo le vicende burrascose che hanno coinvolto sia Cesena e sia Mantova, ora ci siano società che fanno il passo secondo la gamba e tengono a posto i conti. Questa è una cosa basilare nel calcio. Meglio arrivare in B un anno più tardi conclude “Tatanka” - ma quando si è strutturati, piuttosto che lanciarsi in avventure che poi possono finire male». —
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