In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Daytona è amara per il mantovano Cressoni: lotta per la vittoria, poi l’incidente

Il pilota voltese sfodera una grande prestazione alla 24 Ore negli Stati Uniti. Ma una sosta ai box dopo essere stato speronato fa finire il suo team ottavo

Gian Paolo Grossi
1 minuto di lettura

DAYTONA BEACH (Stati Uniti). Delusione cocente per Matteo Cressoni alla 24 Ore di Daytona. Non può bastargli la consolazione di essersi ritrovato al comando di classe Gtd alla ventesima ora, dopo aver preso il via della prestigiosa gara di durata americana portando la Ferrari 488 Gt3 con un velocissimo primo turno di guida dal 16° al secondo posto e aver nuovamente proiettato nel cuore della notte la vettura di Af Corse dalla nona posizione alla leadership provvisoria. Il successo sul triovale della Florida questa volta era lì, a portata di mano.

La squadra, composta anche da Simon Mann, Nicklas Nielsen e Daniel Serra, era oltremodo competitiva e tutto stava andando per il meglio, malgrado un'accanita concorrenza. Sarebbe stato per il pilota voltese un trionfo che vale una carriera, al pari della mitica Le Mans. Ma a 4 ore e 16 minuti dalla bandiera a scacchi, dopo aver ripreso la testa della corsa con un sorpasso al termine del tratto sopraelevato ai danni della Mercedes del team Winward Racing guidata da Philip Ellis, l’auto del britannico si è scomposta in frenata e ha speronato quella di Cressoni spedendola fuori pista, contro le barriere. Pneumatico posteriore sinistro forato, danni al fondo della vettura e ritorno lento ai box, dove per la riparazione servivano due giri.

Troppi per una corsa di un giorno decisa sul filo dei secondi, con Serra già protagonista qualche ora prima del fattaccio rimasto impunito di un robusto corpo a corpo per il primato con la medesima Mercedes guidata da Engel. Ai piloti del Winward è piovuto in tasca il successo - comunque meritato, al netto della scorrettezza compiuta -, Cressoni e soci stemperano la rabbia per la vittoria sfumata in un poco realistico ottavo posto di classe, con un giro in meno dei vincitori, 29esimi assoluti. Il trionfo assoluto tra i prototipi è andato all'Acura del team Konica Minolta di Albuquerque-Rossi-Castroneves-Taylor. 

I commenti dei lettori