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Carra e il Pegognaga del 1990 che salì in Prima categoria con l’innovazione della zona

Le squadre della leggenda/64. L’ex difensore centrale rossoblù ricorda lo stile di mister Sanseverino: «Un grande, fu determinante»

Marco Bellutti
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PEGOGNAGAVincere, divertirsi e divertire. Un “terno” perfettamente realizzato, specialità di pochi eletti. Fra questi ultimi rientra a pieno diritto un protagonista, profeta in patria, nella sua Pegognaga, Marco Carra recitava da attore protagonista, roccioso difensore centrale. Con i colori rossoblu nell’animo, liberare il racconto di una cavalcata vincente vissuta come nel miglior luna park, per Carra è una emozionante apertura del ricordo calcistico proposto da quella Feddi Pegognaga spettacolare, capace nel 1989 – 90 di vincere un combattuto torneo di Seconda. «Ricordo entusiasmante, non solo perché quello rimane il mio unico campionato vinto da calciatore», argomenta Carra che sul campo ricordava le movenze del merengue Gordillo.

«La nostra guida alla conquista del vertice è quel signore di nome Luigi Sanseverino, grande allenatore che portò una ventata di novità in quel Pegognaga, composto in gran parte da appassionati ragazzi originari del luogo. Fummo una delle prime squadre ad applicare sistematicamente il gioco a zona, in Seconda. Conservo il ricordo della difficile preparazione atletica, unita alla determinazione, all’ambizione, ai preziosi insegnamenti tecnici che Sanseverino portava a Pegognaga, dopo aver recitato da protagonista nel calcio professionistico, nel Monza anni 80, al fianco di atleti come Tosetto e Buriani».

L’arma in più di quella squadra, guidava il gruppo in ogni senso, come garantisce Carra: «Sanseverino affrontò quella stagione nel ruolo di allenatore – giocatore, insegnante di bel calcio e raffinato attaccante». Cavalcata vincente per quel Pegognaga che divenne trionfale, soltanto al termine dell’ultima gara di quel campionato che Marco Carra ripercorre con lucidità: «Fu un costante duello con il San Felice, affrontavamo il torneo emiliano e, gli ultimi 90’ risultarono determinanti. La tensione, l’importanza della posta in palio, nell’ultima gara, giocata a Ravarino. Al momento di affrontare la gara ricordo la grande presenza di sostenitori rossoblu al nostro seguito. L’affermazione conclusiva, completava un percorso; finalmente la Pegognaga sportiva, dopo anni bui, ritornava al livello di competenza, quella Prima che mancava da troppo tempo. Il ricevimento, voluto dal sindaco dell’epoca Pietro Truzzi rimane un ricordo indelebile. A distanza di anni rimane un grande rapporto con ex compagni di squadra come Mirto Trombelli, Alberto De Vincenzi, Alberto Nasi e Sandro Spagnoli». Vincere, divertirsi e divertire, questo riuscì a fare il Pegognaga dell’allenatore “futurista” Luigi Sanseverino. —



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