Il virus dilaga, caos in serie A È l’Asl a decidere la classifica
L’allarme è diventato realtà: saltano quattro partite odierne a causa del Covid Per Torino e Udinese è previsto lo stop anche per le gare di domenica prossima
Francesco Manassero
Partenza falsata: chi gioca? Il campionato italiano è piombato nel caos. Un caos imprevisto, ma mica tanto imprevedibile visto che il virus circola da due anni e già da un po’ di tempo ha ricominciato a diffondersi pericolosamente. Invece, solo oggi la Serie A pare essersi svegliata e ha scoperto di non aver sviluppato gli anticorpi adeguati per contrastarlo.
E così, il Covid sta mettendo in difficoltà il sistema approfittando anche della disparità di vedute non solo tra la Lega e le varie Asl, ma pure tra gli stessi organi statali dislocati in tutto il paese, che hanno l’ultima parola. Questo, però, sarebbe il momento di una linea comune per combattere la stessa battaglia, non di pensieri e soluzioni opposte. Il solito pasticcio all’italiana dunque e a farne le spese è il campionato, che a distanza di poche ore dall’avvio del girone di ritorno non conosce ancora il numero delle partire che potranno disputarsi. Però in compenso sa già quelle fermate per motivi di pubblica sanità e che dovranno essere recuperate, andando in qualche caso ad intasare un calendario già sotto stress. Un problema alla volta.
Così, dopo Salernitana-Venezia, già saltata l’altro ieri a causa degli 11 contagiati tra i campani, la seconda squadra ad essere stata bloccata è il Torino. Il gruppo di Juric avrebbe dovuto giocare contro l’Atalanta. Invece è stato messo in quarantena domiciliare obbligatoria dall’Asl, non bastando più la «bolla». Una decisione che ha impedito la partenza per Bergamo. Niente sfida tra l’allievo e il maestro, quindi. Per ora ha vinto solo il virus: i positivi che il Toro ha accumulato da quando ha ripreso gli allenamenti al Filadelfia lo scorso 29 dicembre sono aumentati, tranne una volta, dopo ogni verifica. Anche in quella di ieri, la più importante: è stato rilevato un nuovo caso che ha costretto l’Asl ad intervenire drasticamente.
Nel Toro il focolaio da Coronavirus è ormai accertato: in tutto sono diventati 8 i tesserati colpiti, 6 sono giocatori. È un film già visto 12 mesi fa prima nel match con la Lazio a causa della positività di 10 elementi. L’incontro alla fine si disputò prima dell’ultima giornata, dopo la battaglia legale vinta dai granata in tribunale che non concesse il 3-0 (la richiesta di Lotito), ma riconobbe la causa di «forza maggiore». Stavolta, tenendo conto degli impegni extra campionato dell’Atalanta, si potrebbe recuperare già in questo mese anche perché saranno due le sfide da riprogrammare. Infatti il dispositivo dell’Asl impone ai granata l’isolamento per cinque giorni a partire da ieri, significa che il divieto cadrà dopo la sfida in programma al Grande Torino contro la Fiorentina. Quindi il Toro, ma è in buona compagnia, salterà due match.
Ieri in tarda serata è arrivato lo stop anche per Fiorentina-Udinese e Bologna-Inter. Quasi scontata la decisione per quanto riguarda i friulani, travolti da 9 casi, che avevano già cancellato il volo charter previsto da Trieste ancora prima dell’intervento dell’Asl. Mentre all’ultimo momento è finita nella lista nera anche la sfida in programma al Dall’Ara, visto che la squadra di Mihajlovic in poche ore ha raddoppiato i contagiati: ora sono 8.
«Non ci sono le condizione per giocare», il pensiero dell’Azienda locale proprio mentre l’assemblea straordinaria della Lega ribadiva la decisione di voler comunque far disputare l’intera giornata. È ancora muro contro muro. Allo stato dell’arte, le partite meno a rischio sono Sampdoria-Cagliari, Lazio-Empoli e Sassuolo-Genoa. Ultimi tamponi e Asl, permettendo. —
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