MANTOVA. Contento per la prova e per l’atteggiamento dei suoi calciatori, meno per l’imminente ripresa del campionato, alla quale il Mantova arriverà inevitabilmente con un po’ di affanno. È questo lo stato d’animo di Giuseppe Galderisi dopo il test con la Primavera al Martelli segnato dal poker di Paudice.
«Sono felice per l’impegno dei ragazzi - dice -, ma c’è tanto lavoro da fare. Con umiltà e determinazione, azzeriamo tutto e ripartiamo. Il nostro motto dev’essere: via la sufficienza e dentro la cattiveria. Sportivamente parlando, s’intende. Come ho visto Galligani? Ha confermato grandi doti nel saltare l’uomo, col tempo diventerà anche più incisivo in zona gol».
Quando si passa a parlare dell’impegno di domenica contro l’Albinoleffe, però, Galderisi non nasconde le difficoltà: «La verità è che mercoledì, a un mese dalla gara con il Legnago, riavrò per la prima volta tutto il gruppo a disposizione. E non sappiamo che succederà, come i ragazzi risponderanno in partita dopo uno stop così lungo. Avessimo avuto 4-5 positivi, come altre squadre, ci sarebbe stata la possibilità di tenerli fuori e farli lavorare dieci giorni inserendoli nella gara successiva. Ma noi il Covid l’abbiamo avuto quasi tutti e dunque dobbiamo arrangiarci».
Il mister non ha mai nascosto che avrebbe preferito un altro rinvio del torneo e anche uno slittamento delle giornate, senza recuperi infrasettimanali: «Io credo che il 95% delle squadre di Lega Pro avrebbe preferito qualcosa di più graduale. Qui non si parla soltanto di vincere o perdere, ma anche di incolumità dei calciatori. Giocare nove partite una dietro l’altra ogni quattro giorni sarà una grossa incognita, specie per noi che ci arriveremo con pochi giorni di allenamento».Messi i puntini sulle i, Galderisi torna al suo proverbiale ottimismo: «Affronteremo giornata per giornata, al di là della condizione fisica, perché questa squadra se alza il pensiero può soltanto far bene. Il calcio è corsa, tecnica e capacità, ma è soprattutto testa. E i ragazzi sanno che devono essere ambiziosi; perché l’ambizione porta al lavoro, al sacrificio e anche al divertimento. L’entusiasmo porterà dalla nostra parte anche la fortuna - conclude -, la testa è fondamentale».
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