Le “ribelli” tirano dritto: «Avanti con il progetto Aics Mantova»
Anche nella prossima annata attività di base fuori dalla Figc. Il delegato Pastorello: «La porta per la Federcalcio è aperta»
Andrea Gabbi
MANTOVA. Quello che era partito circa un anno fa come l’apice di un movimento di protesta, ora è una solida realtà. Che proseguirà. L’esperienza in Aics dei club mantovani “dissidenti” nei confronti della Figc è destinata a perdurare.
Si prosegue quindi sul solco tracciato nella stagione andata in archivio poche settimane fa, come spiega il presidente provinciale dell’ente di promozione sportiva Mauro Pastorello: «È così, e siamo molto soddisfatti del lavoro svolto – dichiara –. Non è stato semplice, perché ci siamo ritrovati di punto in bianco a gestire tantissimi tesserati e tantissime partite. Ma lo abbiamo fatto con lo spirito di chi voleva offrire qualcosa di costruttivo alle società mantovane. E proprio grazie ai club siamo riusciti ad ottenere degli ottimi risultati». Ben 110 formazioni iscritte, prodotte da 23 società del territorio. Il tutto nato dalla spinta delle famose 39 società “ribelli”, quelle che per intenderci hanno criticato aspramente le mosse della Figc dopo l’elezione di Carlo Tavecchio come presidente regionale.
In un primo momento l’iscrizione in massa delle squadre dell’attività di base ad un ente alternativo era sembrato un azzardo, o quantomeno una mossa più politica che progettuale. E invece l’embrione è diventato un organismo pulsante: «Ma ci tengo a dire che qui nessuno mette muri – sottolinea Pastorello –. Le porte sono aperte al dialogo con la Figc. Bisognerà capire se la Federazione avrà la sensibilità di capire le nostre posizioni per arrivare a una collaborazione fattiva per il bene dei ragazzi e delle società. Non è solo una questione di soldi, il tema forte è la collegialità nelle decisioni».
Anche per il prossimo anno quindi proseguiranno i campionati gestiti dall’Aics sul territorio mantovano: «Stiamo ultimando il giro delle nuove iscrizioni – conclude Pastorello – e credo che saremo in linea con i numeri dello scorso anno». Quando, è bene ricordarlo, la Figc si è vista “soffiare” decine di squadre dai propri organici, con conseguente perdita di tesseramenti e campionati. Cosa che, in misura simile, è avvenuta anche in altre provincie lombarde dove sono stati coinvolti altri enti di promozione (come Csi o Uisp) per favorire le società non allineate con le decisioni federali.
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