Castiglione, c’è poca benzina: la Soncinese centra il colpo
Calcio Eccellenza. Tanto fumo e poco arrosto per i rossoblù che pagano la stanchezza accumulata. I cremonesi sfruttano due topiche nel finale e se la ridono, inutile il gol di Belotti
Andrea Gabbi
L’obiettivo era quello di giocare al gatto (paziente) col topo (spacciato, da stanare). Ma alla fine ad uscire con lo stomaco vuoto è il micio Castiglione. Vince il topolino Soncinese, squadra dal valore medio-basso ma con un’organizzazione difensiva invidiabile. Pur subendo costantemente il possesso dei rossoblù, incassa a malapena due tiri nello specchio della porta.
Questo perché i cremonesi posizionano il pullman non sulla riga di porta, ma al limite dell’area. Sempre stretti i biancorossi, ordinati e compatti. Brutti da vedere in attacco, se non nel finale quando le forze fresche fanno la differenza. Ok, ma il Castiglione? Ha provato a stanare la preda col palleggio, combinando però poco. Poi le gambe hanno detto basta. E una squadra di nervo come quella mantovana se finisce la benzina va in difficoltà.

È successo domenica 6 novembre contro una formazione non di primo livello, ma stavolta l’avversario conta poco. Contano le energie, quelle spese nella tirata gara della scorsa settimana a Darfo e soprattutto nel derby delle mille emozioni di mercoledì a Carpenedolo. Gli uomini chiave erano in evidente affanno e le sostituzioni non hanno dato il cambio di ritmo.
Questa la fotografia dei 94 minuti del Lusetti, escludendo però dal giudizio un episodio chiave. Quello che capita al 12’ della ripresa con Maroni trattenuto in area sugli sviluppi di un corner. Se fosse stato rigore, allora l’inerzia del match sarebbe cambiata radicalmente.
In tema di cronaca è semplice riavvolgere il nastro del Lusetti. Primo tempo di rara noia. Castiglione superiore ma incapace di affondare. Nella ripresa stesso copione fino al rigore non concesso. Poi i cambi, con Esposito che butta nella mischia un paio di giocatori non al top e la Soncinese che invece mette gente di qualità. Al 28’ il gol che cambia gli equilibri lo firma Pagano con una ripartenza regalata dai rossoblù.
Il raddoppio è una sorta di fotocopia, con Guagnetti che anticipa il tap in di un avversario ma spinge il pallone in rete. Sul gong il giovane Belotti accorcia (bello lo scambio Ferrari-Ricciardi che innesca la rete) ma è troppo tardi per sperare in un miracolo. Peccato, perché con qualche gallone di diesel in più nelle gambe sarebbe stato un successo. Ma il calcio è questo. Tocca ritrovare brillantezza, magari domenica prossima a Vobarno.
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