Staff Mantova, coach Zanco: «Tanti miglioramenti in difesa e ritmo più elevato in attacco»
Basket serie A2. Il tecnico alla prima vittoria da head coach contro Nardò: «Annullato Smith». L’ex Di Carlo amaro: «Ci è mancata la fisicità di Borra, infortunato»
Alberto Carmone
La prima vittoria da capo allenatore non si scorda mai. Soprattutto se arriva in un momento delicatissimo della stagione e al termine di una prestazione complessivamente molto positiva. È così che Nicolas Zanco si può godere i suoi primi due punti.
«Ho visto una squadra lottare sin dal primo minuto, al contrario di quanto occorso con Cividale e in alcune delle gare precedenti - dichiara il coach della Staff -. Ci siamo fatti trovare pronti subito, ho visto tanti passi in avanti a livello difensivo e un ritmo più elevato in attacco. Abbiamo svolto un lavoro eccellente su un marcatore molto pericoloso come Russ Smith, bravi tutti». Decisivi Miles e Ross: «Hanno risposto bene dopo la brutta prova di Cividale. In settimana ci siamo confrontati a lungo con la squadra per capire come aiutarci e come uscire da questo momento complicato. Chiaramente la vittoria accelera determinati processi ma bisogna mantenere questa energia anche nei prossimi giorni». Su Iannuzzi: «E’ il punto di riferimento della squadra, anche dal punto di vista emotivo. E’ arrivato qui non al 100% fisicamente, può crescere molto ma è già utile per la squadra». Meno chiara la situazione di Palermo: il giocatore non è stato convocato per scelta tecnica come affermato dallo stesso coach Zanco, ma non era presente nemmeno a bordocampo. Ciò lascia pensare a un’eventuale valutazione in corso da parte della società.
Ritorno a Mantova amaro per coach Gennaro Di Carlo: «Le prestazioni di Miles e Veronesi hanno creato un gap importante nella ripresa - dichiara l’ex -. Abbiamo faticato tanto in difesa, ci è mancata l’intensità fisica di Borra infortunato. Poi i quattro falli fischiati a Parravicini e Donda hanno complicato le cose. Mantova ha vinto meritatamente, noi dobbiamo resettare la mente e pensare alle prossime sfide. Dopo lo stop con la Fortitudo, è un altro campanello d’allarme, dobbiamo pedalare forte e crescere. Ma non è facile essere al top con una formazione mai al completo per gli infortuni».
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