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La Staff nella tana della corazzata Udine sogna l’impresa che dia la svolta alla stagione

L’assistant coach Grazzini sprona gli Stings: «Una squadra si può accendere da un momento all’altro, nel 2014 fu così»

Alberto Carmone
1 minuto di lettura

Per la Staff Mantova scatta l’ora del big match contro Udine. Domenica 5 febbraio al PalaCarnera, gli Stings incontrano quella che ad inizio stagione era considerata una delle favorite assolute per la promozione in serie A. Il roster friulano allestito con un budget faraonico, però, non ha confermato le aspettative faticando tanto a trovare la continuità. L’ultimo mese è stato particolarmente caotico per l’Old Wild West, che ha sostituito coach Matteo Boniciolli col suo vice Carlo Finetti, il quale ha raccolto fin qui tre successi in cinque partite. Nell’ultima gara contro la Fortitudo, Finetti ha raggiunto la popolarità nazionale commentando in modo a dir poco colorito la prestazione della sua squadra nel -28 del PalaDozza e c'è da credere che oltre alle parole abbia fatto seguire i fatti aumentando ulteriormente l'intensità degli allenamenti.

La società bianconera si è mossa anche sul mercato mettendo sotto contratto l’ex Olimpia Milano Alessandro Gentile, un giocatore completamente fuori categoria a livello tecnico e non solo. Ma oltre all’ex azzurro sono davvero tanti i pericoli che può portare Udine, dallo statunitense Sherrill fino alla solidità del gruppo di italiani composto, tra gli altri, da capitan Antonutti, dall’ala Esposito e dalla coppia di pivot Cusin e Pellegrino. Un’assenza pesante però ha agitato la vigilia: non ci sarà Briscoe, talento made in Usa che ha sempre dato un contributo importante per i friulani.

Dal canto suo, Mantova è ben consapevole della difficoltà estrema di questa sfida. Vincere al PalaCarnera sarebbe una vera e propria impresa, anche se il palazzetto friulano è stato già violato tre volte quest’anno dalle tre capolista Cento, Pistoia e Forlì. In casa Stings c’è voglia, quindi, di fare il colpo e provare a conquistare due punti pesantissimi in ottica salvezza, prima di quattro gare casalinghe che saranno determinanti.

L’assistant coach Gabriele Grazzini è tra gli ex della partita. Come assistente di Alberto Morea fu tra le figure più importanti della cavalcata che portò gli Stings in serie A2 nel 2014: «A Udine conteranno soprattutto l’approccio col quale scenderemo in campo e il modo in cui riusciremo a gestire questa parte di stagione – il commento di Grazzini -. A Mantova nel 2014 c’era qualche problema nello spogliatoio, ma grazie al lavoro quotidiano e alla collaborazione serrata tra staff e giocatori riuscimmo a inanellare una serie di vittorie e a vincere il campionato. Questo è un esempio che ho riportato ai nostri ragazzi. Ora ci manca dare seguito all’ottimo lavoro settimanale. Credo che le stagioni possano accendersi da un momento all’altro conclude -, come accadde agli Stings nove anni fa». 

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