La società tace, i numeri parlano: c’è da avere paura
Il punto di Massimo Biribanti dopo la sconfitta del Mantova con la Virtus Verona

Il calcio riserva sempre sorprese, ma quella di ieri al Martelli è di quelle che nessuno vorrebbe mai ricevere. Perdere l’ennesimo scontro diretto della stagione, dopo essere stati in vantaggio 2-0 e aver giocato quasi tutto il secondo tempo in undici contro dieci, è qualcosa di incredibile.
Una mazzata pesantissima, che ha scatenato ovviamente la contestazione dei tifosi e che ha fatto vacillare anche la dirigenza di Viale Te. A livello ufficiale nessuno parla (un errore grossolano, a nostro avviso) ma è chiaro che dopo il 2-3 contro la Virtus Verona è stata messa in discussione la panchina di mister Nicola Corrent.
Sono stati valutati tanti aspetti, ma alla fine - a meno di ripensamenti che non sembrano probabili - si è deciso di rinnovare la fiducia all’allenatore almeno fino alla gara in programma sabato a Lignano Sabbiadoro contro il Pordenone. In senso figurato, ma anche concreto, sarà quella l’ultima spiaggia. I continui alti e bassi della squadra, uniti all’incredibile equilibrio di questo campionato che sta facendo innalzare sempre più la quota salvezza, rendono la situazione del Mantova delicatissima.
I biancorossi, infatti, come disse tanti anni fa un dirigente biancorosso, hanno preso la svolta al contrario e sono ripiombati in zona playout. Staccati dal Trento, scavalcati dalla Virtus Verona, affiancati dal Sangiuliano e incalzati dalla Pergolettese. E tutto ciò a dodici gare dalla fine, con alle porte la trasferta sul campo del Pordenone e la successiva sfida al Martelli con il Vicenza. Senza una reazione immediata si rischia di arrivare alla fase finale del torneo con l’acqua alla gola.
La speranza è che la squadra si confermi compatta come nelle tante fasi critiche già affrontate in questa stagione e che l’apporto dei neoacquisti (ieri quasi tutti fra i più positivi) dia la spinta finora mancata per tirarsi fuori dai guai al più presto. La Curva Te ieri a fie gara cantava “Meritiamo di più”. E aveva pienamente ragione.
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