Per il Suzzara è una Caporetto, 5 sberle dal Casteggio
Coppa Italia di Promozione. Il calore del pubblico non basta, i pavesi dominano e ipotecano la qualificazione. La punizione di Zeroual e il gol di testa di Borghi nel finale unici squilli bianconeri
Andrea Gabbi
Doveva essere la notte dell’orgoglio, del sogno da cullare. Si è trasformata in una Caporetto sotto il diluvio dell’Allodi. Il Suzzara crolla nell’andata della semifinale di Coppa Italia di Promozione contro il Casteggio. Gara mai in discussione, con i bianconeri capaci di reggere solo per una ventina di minuti. Ribaltare il risultato appare impossibile, anche se questa parola nel calcio non esiste. E non deve esistere per il gruppo di Artoni che la prossima settimana andrà in provincia di Pavia per tentare di rialzare la testa.
Da salvare c’è poco. C’è sicuramente il pubblico, caloroso, trascinante e pure sportivo nell’applaudire i tifosi ospiti a fine partita. Come ai bei tempi del Suzzara che fu. Perché quello di adesso, oggettivamente, è in ginocchio. Lo è in campionato, dove l’ultimo posto pesa come un macigno. E ora lo è anche in coppa.

Nel primo tempo il Suzzara parte contratto e va sotto alla prima folata dei pavesi. Palla persa in mediana, verticalizzazione verso Migliavacca che a tu per tu con Zapparoli si conferma un killer. I bianconeri però restano in partita. Il pari lo trova Moretti sfruttando un’uscita errata del portiere. L’arbitro però annulla per un tocco di mano fuori area dello stesso estremo. Proteste vibranti, ma subito sopite dal gol sulla punizione conseguente di Zeroual (minuto 24). L’inerzia della partita cambia radicalmente dopo il pari. Questo a causa delle difficoltà della difesa bianconera nell’uomo contro uomo in fase di non possesso. Succede quindi che il Casteggio prima torna avanti con la giocata di Maruffi dopo un’azione corale che manda in tilt il pacchetto arretrato di Artoni, e poi al 35’ allunga con la punizione beffarda di Rebecchi che colpisce il palo prima di gonfiare la porta.
Nella ripresa ci si aspetta una reazione del Suzzara, quantomeno sotto il profilo della rabbia agonistica. E invece il Casteggio fa il bello e cattivo tempo. Smorza la partita con intelligenza e punisce i bianconeri appena può. Ovvero al 18’, quando l’ennesimo buco difensivo spalanca la porta a Bertocchi che ringrazia e segna. E poi, di nuovo al 36’, con Arbasini che sfrutta un rimpallo sugli sviluppi di un corner. Cinque sberle, una in fila all’altra, rese un po’ meno pesanti dal gol di testa di Borghi nel finale.
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