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Piacenza-Mantova, a volte ritornano: in un attimo è di nuovo “banda del buco”

I biancorossi subiscono un poker sul campo dell’ultima in classifica: riecco tutte le insicurezze di una squadra che per l’ennesima volta si è riscoperta inaffidabile

Massimo Biribanti
1 minuto di lettura
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Poteva essere la gara della svolta, per dare continuità alla “cura” Mandorlini e tirarsi un po’ fuori dai guai. E invece, com’è sempre accaduto finora in questo campionato, nel momento di fare un (piccolo) salto di qualità il Mantova crolla. E anche stavolta quello fatto a Piacenza è un tonfo che fa rumore: per i 4 gol incassati dal fanalino di coda (che non vinceva al Garilli dal 23 dicembre!) e per il modo in cui è maturata la sconfitta. Guccione e compagni hanno prima buttato via l’iniziale vantaggio, consentendo ai rivali di ribaltare il risultato; poi si sono gettati via una seconda volta, non riuscendo a tenere il 2-2 conquistato a metà ripresa. In campo s’è rivisto tutto il peggio della gestione Corrent, con una squadra fragile al limite dell’incredibile.

Mandorlini (che a nostro avviso stavolta ci ha messo un po’ del suo cambiando assetto tattico) a fine gara è apparso sinceramente sorpreso, quasi incredulo di fronte a una squadra che dopo l’1-1 - concesso su rimessa laterale! - si è sfaldata a livello mentale. Patendo forse, aggiungiamo noi, anche il non potersi aggrappare nella difficoltà a linee di gioco familiari, interpretando un modulo a cui non era abituata.

Insomma, è stato d’un tratto come se il Mantova solido visto contro Pergolettese e Triestina fosse scomparso, per tornare alle origini e a tutte le insicurezze accumulate in una stagione.

La classifica dice che ora la salvezza è lontana 3 lunghezze e non c’è neppure tempo di rifiatare: mercoledì (ore 18) al Martelli arriverà l’Arzignano e il Mantova dovrà necessariamente rialzare la testa, facendo valere il fattore campo come sovente gli è riuscito in questo torneo. Anche perché la settimana si chiuderà poi con la proibitiva trasferta di domenica sul campo della FeralpiSalò capolista, dove potrebbe rivelarsi assai arduo strappare punti. Bisogna stringere i denti e buttare in campo tutto ciò che si ha, non c’è altra strada.

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