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Èpiù Viadana, la stagione è tornata orribile e il 22 aprile c’è il derby

Volley serie B. La squadra di Panciroli non è ancora salva a tre gare dalla fine. Ad Asola proseguirà l’emergenza tra assenze e acciaccati

Gian Paolo Grossi
1 minuto di lettura

Sei sconfitte iniziali, una serie positiva di dieci vittorie nelle successive dodici gare e poi ancora in fondo al tunnel, quattro volte al tappeto nelle ultime cinque partite.

Chi ci capisce qualcosa della stagione in B maschile dell'Èpiù Viadana è un fenomeno. Servirà uno psicologo, un buono staff medico o forse un veggente? O magari, più semplicemente un viaggio a Lourdes? Per quanto possa sembrare incredibile a tre weekend dall'epilogo del torneo, la stagione del sestetto rivierasco è ingiudicabile. Ha dimostrato di valere il vertice della categoria quando è stato risparmiato dagli infortuni. Cosa che è accaduto molto raramente. La serie di incidenti occorsi agli uomini di Alberto Panciroli è impressionante e altrettanto incredibile è il fatto che la salvezza in categoria non sia ancora cosa fatta. Privo dell'alzatore titolare Bellei, dei centrali Trovò e Chiesa, dello schiacciatore Silva e con Bartoli, Bertoli e Colella a mezzo servizio, il club rivierasco rischia di restare a secco anche nel derby di sabato ad Asola e nel turno successivo con Caselle, che deve rafforzare il secondo posto nel girone C che vale i playoff. Per poi giocarsi il tutto per tutto a Padova all'ultima giornata, ipotesi a cui a Viadana nessuno vuole ricorrere.

«È paradossale trovarsi in una situazione così - commenta Panciroli -. Non lo avrei mai creduto. Il 15 aprile (0-3 in casa con Ravenna, ndr) abbiamo pagato a livello mentale le nostre disgrazie. Per un certo periodo abbiamo giocato al livello delle migliori squadre, anche se non sono mai riuscito a disporre di tutti i titolari contemporaneamente. Come uscire da questa situazione? Ormai è inutile parlare di tecnica e di tattica, dobbiamo fare chiarezza nelle nostre idee e prenderci delle responsabilità. Tra di noi c'è chi ha vinto la B, chi ha giocato in A e questi giocatori devono dimostrare che possiamo fare affidamento su di loro. Al di là degli assenti, a cui a questo punto è inutile pensare. Dobbiamo ritrovarci e mostrare maturità. E capire che non è affatto finita, perché al momento sette punti ci distanziano dalla zona retrocessione. Io non ho paura di Asola, m'infastidisce lo stato in cui andiamo a giocarci gare che sarebbero state alla nostra portata. E quando ti alleni in otto è evidente che è una condizione di inferiorità».

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