L’autobus senza autista diventa realtà e, a Reggio Emilia, entra in servizio su strade pubbliche, aperte al traffico, lungo un percorso che collega due punti simbolici del territorio: la Stazione Av Mediopadana e il Campus Max Mara. Un passo avanti enorme nella sperimentazione dei veicoli a guida autonoma, soprattutto in Italia.
Battezzata “Olii” la navetta è una specie di scatola, porta al massimo otto persone ed è ovviamente elettrica. Fra le finezze il telaio interamente stampato in 3D con polimeri compositi e alluminio, realizzato così per contenere i pesi: alla fine, nonostante le batterie, questo minibus ferma la lancetta della bilancia a quota 20 quintali, un piccolo record per un mezzo del genere che poi arriva a una capacità di carico fino a 907 kg.
Olli fa parte del progetto denominato 'Ride To Autonomy' che ha beneficiato dei finanziamenti europei e che vede l'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore) unico partner italiano del consorzio internazionale - guidato dagli americani Local Motors.
Ma ora l’autobus senza autista è su strada. E viaggerà tutti i giorni nell'ambito della settimana europea della mobilità sostenibile promossa anche dal Comune di Reggio Emilia. L'obiettivo è testare per un periodo di circa due mesi un servizio di mobilità orientato al pendolarismo urbano. Poi, se tutto andrà come sperano i ricercatori, Olli potrebbe anche entrare in servizio definitivo: per Reggio Emilia sarebbe motivo di vanto.