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Almanacco dell'informazione - 4 gennaio 1996

La General Motors lancia la prima auto elettrica ma qualcuno la ucciderà subito

Una catasta di GM EV1 rottamate
Una catasta di GM EV1 rottamate 
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Il 4 gennaio 1996, al Greater Los Angeles Auto Show, la General Motors annunciò l’uscita della sua prima auto elettrica. Si chiamava EV1 e non era davvero in vendita ma disponibile in leasing e soltanto per gli abitanti di California e Arizona (in California era stata approvata una legislazione che incoraggiava fortemente le auto elettriche). La EV1, che era stata progettata come auto elettrica non era un adattamento, doveva essere una icona di una nuova era di veicoli a impatto zero incoraggiata dalla legislazione della California e dalla politica dell’amministrazione Clinton che ai tempi erogò 1,25 miliardi di dollari per sostenere questa svolta. 

La General Motors sostenne di aver investito un miliardo di dollari per produrre circa mille vetture, ottocento delle quali furono effettivamente noleggiate per tre anni. La risposta del mercato sembrò positiva, ma General Motors nel 2003, quando la California ritirò la legislazione che favoriva la svolta elettrica, chiuse definitivamente la sperimentazione. Le foto delle cataste di auto schiacciate sono rimaste nella storia. Gli ambientalisti protestarono dicendo che la General Motors aveva inscenato il fallimento per continuare a fare auto tradizionali. E nel 2006 uscì un documentario molto polemico che ricostruiva la vicenda, “Chi ha ucciso l’auto elettrica?”. Stranamente, quando uscì il film, lo Smithsonian, il museo storico di Washington, decise di eliminare la EV1 che esponeva, dicendo però che la scelta non era collegata al fatto che la General Motors era sponsor del museo. 

Infine il 27 giugno 2018, la General Motors, che nel frattempo era stata salvata dal fallimento da un intervento del governo americano, ha lanciato una nuova serie di auto elettriche, la AV1, esplicitamente collegata a quella esperienza, dicendo che “la storia non si dimentica”.