Il 10 gennaio 1949 la musica cambia formato e velocità: nasce il 45 giri. Non era il primo disco in vinile (lo aveva realizzato la Columbia l’anno precedente), ma era un disco grande circa 30 centimetri che faceva 33 giri al minuto e conteneva molta più musica del predecessore, il disco di gommalacca a 78 giri che conteneva al massimo 5 minuti di musica.
Il 45 giri era il perfetto compromesso: in vinile come il 33 giri, conteneva la musica di un 78 giri ma era più piccolo (20 centimetri di diametro) e meno fragile. E soprattutto era più economico. Lo aveva realizzato la Rca, allora Rca Victor, seconda etichetta discografica statunitense più antica. La questione di quale sia stato il primo 45 giri a essere inciso è piuttosto dibattuta: la tesi più accreditata indica un brano per bambini della serie Pee Wee The Piccolo (qui lo si può ascoltare in un video). Ma fu il rock ‘n roll a segnare il successo del 45 giri: la lunghezza delle canzoni era perfetta e consentiva di lanciare tanti singoli, invece dell’album a 33 giri, che diventerà popolare dagli anni ‘70.
Il 45 giri diede un grande slancio anche a un oggetto che era stato inventato qualche anno prima, il juke box. Inizialmente la musica che vi si ascoltava era registrata su un cilindro di cera, ma dal 1950 i juke box con i 45 giri presero il largo, diventando uno degli oggetti simbolo di almeno due decenni.