Nel pugilato si chiamano combinazioni, ma il Wi-Fi 6E e il Wi-Fi 7 vanno oltre e rischiano di mettere prematuramente alle corde il 5G. Siamo nello spettro delle tecnologie wireless, che un tempo dominavano su aree di applicazione diverse e adesso tendono a convergere. Si sa che il Wi-Fi è la soluzione preferita per la connettività domestica e negli ambienti pubblici o professionali, mentre la rete mobile è l'ossatura portante delle comunicazioni in mobilità.
Al crescere delle prestazioni, almeno a corto o medio raggio, rischiano però di sovrapporsi. Non a caso, Giovanni Zorzoni, presidente dell’Associazione italiana Internet provider, ha recentemente confermato a Italian Tech che “il Wi-Fi 6E può permettere di costruire reti wireless più economiche e in meno tempo, per portare connessioni veloci ovunque". Insomma, una valida alternativa al 5G, "soprattutto nelle aree bianche e grigie".
Ecco quindi spiegato il motivo per cui se il Wi-Fi 6E è destinato a fare da testa di ponte (il vero mercato si aprirà comunque tra circa 18 mesi), nel 2024 ci sarà lo sbarco del Wi-Fi 7. E il 6G? Per quello c'è tempo, poiché si parla del decennio del 2030.
Le reti del futuro? Meno 5G, più Wi-FI 6E


Il Wi-Fi 7 secondo Qualcomm
Qualcomm Technologies è senza dubbio fra le avanguardie nel settore delle telecomunicazioni wireless: suoi sono i chip impiegati dalla maggior parte degli smartphone e router usati nelle sperimentazioni attuate dagli operatori mobili italiani.
"La combinazione di miglioramenti di latenza, velocità e capacità in Wi-Fi 7 saranno al centro dei casi d'uso più avanzati in Xr (la cosiddetta realtà estesa), metaverso, social gaming, edge computing e altro - ha sottolineato Andrew Davidson, senior director of Engineering di Qualcomm, in un recente post - Il Wi-Fi gioca un ruolo centrale nelle nostre vite ed economie. È una risorsa sia per i consumatori sia per le imprese".
Il tema di fondo è che con l'introduzione delle funzioni multi-utente del Wi-Fi 6, e quindi il miglioramento delle prestazioni in reti densamente popolate, e poi l'atteso ampliamento della capacità grazie allo spettro 6 GHz del Wi-Fi 6E, la nuova versione sembra mettere il turbo alla tecnologia. Con implicazioni positive anche per il mondo dell'Internet delle Cose.
Le peculiarità del Wi-Fi 7
La premessa è che, come ricordato da Zorzoni, la banda 6 GHz dovrebbe essere liberata e assegnata al Wi-Fi com'è avvenuto in molti Paesi e come consiglia la stessa Commissione Ue. Senza questa mossa si rischia di perdere sia il treno del Wi-Fi 6E sia quello del Wi-Fi 7. Inoltre, quest'ultima tecnologia eccelle proprio nella gestione e nell'ottimizzazione delle varie bande di spettro disponibili: i tradizionali 2,4 GHz e 5 GHz, nonché i 6 GHz.
Il risultato è che si possono raggiungere velocità di trasferimento dati di picco teoricamente di 40 Gbps (il Wi-Fi 6 si ferma a quota 9,6) e consentire senza alcuna difficoltà streaming video 8K, più video-conferenze in contemporanea, cloud gaming e altre attività ad alto consumo.
La tecnologia multi-link che riduce la latenza
La latenza è una fra le caratteristiche chiave per tutte le attività che richiedono una tempistica ridotta tra l'agire e vederne gli effetti. Si pensi a quando si gioca con una console: ci si aspetta che al semplice movimento di una levetta, l'auto sullo schermo risponda immediatamente al comando. E il concetto può essere applicato a ogni servizio o funzione che si appoggia a una rete wireless. In tal senso, il Wi-Fi 7 avrà il vantaggio di poter giocare sulle tre frequenze a disposizione (2,4 GHz; 5 GHz; 6 GHz) in base al loro livello di congestione: "L'approccio più efficace è quello di sfruttare la maggiore capacità, le maggiori velocità di picco e la minore congestione delle bande alte. Il dispositivo potrebbe alternare le bande", ha ricordato Davidson. In pratica, potrebbe usare ognuna e poi operare solo su due simultaneamente, effettuando un'aggregazione.


Una banda passante più ampia
Immaginando la distribuzione wireless come una rete di tubature virtuali, è facile comprendere che aumentando le loro sezioni si possa aumentare la capacità di trasferimento. Nello specifico, il Wi-Fi 6E ha introdotto i canali a 160 MHz, mentre il Wi-Fi 7 si appresta a raddoppiarli, passando a 320 MHz: "Questo raddoppia la capacità teorica e migliora significativamente la velocità di trasferimento dei dati - ha chiarito ancora Davidson - In Cina, High Band Simultaneous Multi-Link permette un canale effettivo di 240 MHz, soddisfacendo la promessa di Extremely High Throughput di Wi-Fi 7, anche senza la disponibilità di allocazione dello spettro a 6 GHz".
Riduzione dei rischi di interferenze
I modem router domestici spesso sono configurati per sfruttare gli stessi canali Wi-Fi che usano i vicini di casa, e per questo motivo le prestazioni decadono. In ogni caso, anche i canali contigui si danno fastidio, ma il Wi-Fi 7 introduce una soluzione innovativa (si chiama preamble puncturing), che "cancella lo spettro interferito mentre rende ancora possibile il canale contiguo". In pratica, si riduce notevolmente il rischio di interferenze e si creano spazi tra un canale Wi-Fi e l'altro.