Così come era già emerso dalle nostre analisi su Fratelli d’Italia e sul Partito democratico, anche nel caso del Movimento 5 Stelle il volume di conversazioni è decisamente inferiore a quello relativo al suo leader, Giuseppe Conte.
Dal 16 agosto a ieri 14 settembre, le citazioni di M5S sono state poco meno di 203mila, da parte di oltre 15mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto (like + reaction + commenti e condivisioni) più di 1,2 milioni di soggetti.
Volumi che hanno generato una portata potenziale, la cosiddetta “opportunity to be seen”, ovvero appunto l’opportunità che teoricamente hanno avuto in base ai tali volumi di conversazioni di essere esposti a contenuti relativi a M5S, di oltre 408 miliardi di visualizzazioni. Pari ad una portata effettiva, ragionevolmente stimata, di 20,4 miliardi di impression, di visualizzazioni effettive, al lordo delle duplicazioni.
Il picco massimo di tali conversazioni si è registrato il 9 settembre scorso quando, diffusi gli ultimi sondaggi prima del silenzio elettorale, il Movimento 5 Stelle è cresciuto sensibilmente superando la Lega e diventando il terzo partito.
Ancora una volta netta predominanza di individui di sesso maschile. Una costante di tutte le nostre analisi. E di persone tra 25 e 34 anni. In totale gli under 34enni pesano più di due terzi (68.1%) del totale. Anche questa una costante. Sembra davvero che chi discute online di politica sia maschio e giovane. Con buona pace di chi sostiene che i giovani siano disaffezionati alla politica.
Così come per FdI e PD, prevalenza di sentiment negativo, di emozioni e, appunto, sentimenti, negativi contenuti nelle verbalizzazioni online da parte delle persone anche per il M5S, ma in questo caso la quota di sentiment positivo è poco meno del doppio di quella emergente dall’analisi sul Partito Democratico.
Il prezzo dell’energia, le esigenze dei cittadini disattese e l’esclusione del leader del Movimento da meeting di Comunione e Liberazione a Rimini le aree del dibattito online sulle quali si concentra la maggior quota di criticità, come mostra la word cloud per sentiment (rosso negativo), la nuvola di parole con i 120 termini più ricorrenti in associazione a M5S.
Come mostra la tag cloud, la nuvola con i 100 hashtag più diffusi in associazione alle conversazioni relative al M5S, forte il sostegno online al Movimento con lo slogan del partito, il sostengo al suo leader e più in generale al M5S. Elemento peraltro già emergente dalla nostra analisi su quanto siano diffusi in Rete gli slogan dei principali partiti.
Un sostegno che viene confermato anche dalla ruota con le emoji più utilizzate dalle persone quando parlano del Movimento 5 Stelle in cui capeggia propria la stella, ma anche il braccio muscoloso in segno di forza e sostegno.
Insomma, in conclusione, seppure naturalmente non manchino le critiche, che del resto sono comuni a tutti i leader di partito e ai rispettivi partiti, cosa abbastanza scontata visto che non c’è sondaggio che non indichi che complessivamente gli italiani apprezzano poco politici e partiti, rispetto alle altre analisi condotte sin qui parrebbe che online il vissuto nei confronti del M5S sia migliore di quello degli altri.
Del resto, come ricordava ieri Riccardo Luna, è online il contesto dal quale nasce il Movimento 5 Stelle. Non vi è dubbio dunque che, a parità di condizione, la Rete rappresenti un punto di forza e di sostegno per i pentastellati.
