È morto, a 69 anni, per le complicazioni insorte dopo un'operazione alle vertebre, Gianfanco Lanci, l'ex coo (chief operating officer) di Lenovo. Lascia la moglie e 3 figli.
Nato a Torino il 26 settembre 1954; laureato in ingegneria civile al Politecnico del capoluogo piemontese, aveva lavorato alla Texas Instruments prima di passare ad Acer, di cui dal 2005 al 2011 era stato ceo e direttore generale; poi era andato a Lenovo, arrivando ai vertici della multinazionale cinese. Dopo aver lasciato l'azienda, lo scorso anno, si era dedicato al mondo del vino, la sua passione, realizzando un progetto che lega le tradizioni, il business, e la visione dell'agricoltura più moderna. Aveva fatto forti investimenti, creando un gruppo di cantine con le acquisizioni di Dosio, Coppo e Villa Giada: oggi gestisce circa 80 ettari di vigneti di proprietà nei territori del Monferrato e delle Langhe, patrimonio dell'Unesco, per una produzione complessiva di circa 700.000 bottiglie l'anno.
Italian Tech ha pubblicato l'ultima intervista di Gianfranco Lanci nel giugno 2021: era ancora chief operating officer di Lenovo, ma si collegò via Teams dalle sue amate Langhe. Burbero, ma capace di riconscere il valore delle sperone che aveva intorno, era per il primo produttore mondiale di pc un prezioso legame con la storia dell'informatica, che aveva vissuto da protagonista. E questo rimpieva di orgoglio, più ancora che lui stesso, gli italiani che lavoravano con lui. Vale la pena rileggere le parole che ci disse allora, perché, come sempre, seppe anticipare alcune tendenze che abbiamo visto crescere col tempo; nello specifico l'idea del computer-as-a-service: "Il prossimo pc Lenovo - ci spiegò - non lo comprerete".
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