La prima biblioteca pubblica fu un dono dell’imperatrice
Domani l’inaugurazione dopo vent’anni e domenica visite guidate per tutti
di M.Antonietta Filippini
La Teresiana è il simbolo dello splendore austero di Mantova a metà-fine Settecento, un periodo molto interessante, ma assai meno noto rispetto ai tre secoli e poco più dei Gonzaga. C’è quindi grande attesa per la riapertura della restaurata Biblioteca storica comunale di via Ardigò, domani alle 16.30. Basti pensare che le famose Sale monumentali, ritratte dalla fotografa Candida Höfer, sono chiuse da vent’anni, ma lo erano state anche per un secolo, dal 1859 al 1959. Ci sarà il sindaco Nicola Sodano con l’assessore alle biblioteche Marco Cavarocchi, la dirigente Irma Pagliari, a lungo direttrice della Teresiana e l’attuale responsabile delle biblioteche Cesare Guerra. Da Milano verranno l’assessore regionale alle culture, identità e autonomie Cristina Cappellini e il vice governatore Mario Mantovani. Dopo i discorsi nella sala conferenze al piano terra, gli invitati saliranno per il nuovo scalone fino alle Sale lignee teresiane. L’architetto Daniele Balzanelli illustrerà i lavori e Andrea Canova la mostra delle edizioni mantovane del Quattrocento. Domenica invece la Teresiana si aprirà alla città, nel suo 234° compleanno: visite guidate gratuite dalle 10.30 alle 12,30 (ultima entrata) e dalle 15.30 alle 18.30. I gruppi saranno al massimo di 25 persone, e a condurli saranno i volontari dell’associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani. Non si prenota, ci si metterà in coda.
Dopo la fine dei Gonzaga, Mantova con l’imperatrice Maria Teresa d’Austria visse una rinascita culturale. Qui venne Mozart bambino e nel 1770 suonò al Teatro Scientifico, inaugurato l’anno prima e progettato dal Bibiena per l’Accademia che Maria Teresa nel 1767 aveva voluto si occupasse di filosofia, matematica, fisica sperimentale, belle lettere e poi anche di pittura, scultura e architettura e musica. La Mantova austriaca in Italia è nota per il Quadrilatero militare e i Martiri di Belfiore, ma meno di un secolo prima l’Austria non era stata solo tiranna.
L’imperatrice favorì la cultura e la prima Biblioteca pubblica a Mantova, da lei voluta e dotata di tutto il sapere del tempo, fu aperta il 30 marzo 1780. Pochi mesi dopo Maria Teresa moriva a 63 anni.
Va detto che l’importanza della Teresiana si coglie nella sua interezza solo allargando lo sguardo all’intero isolato tra via Ardigò e via Dottrina Cristiana, che comprende anche il liceo Virgilio, dove è stata riscoperta l’aula delle lauree dell’università chiusa nel 1773, e l’Archivio di Stato. Un immenso complesso dei gesuiti, chiamati dai Gonzaga, ma che gli austriaci valorizzarono, fino allo scioglimento da parte del papa. Ma solo 7 anni dopo apriva la splendida Biblioteca
Per l’inaugurazione è stata anche allestita una mostra di edizioni mantovane del ’400, curata da Pasquale Di Viesti e Andrea Canova. Sarà pronto anche il volume “Biblioteca Comunale Teresiana” (in vendita a soli 12 euro), ricco di fotografie e che racconta tutta la storia e fa conoscere il patrimonio. Le famose sale monumentali con le pareti di legno di noce e di pioppo a più piani con le balconate e le scale a chiocchiola che racchiudono 40mila libri antichi, gli 8 mappamondi - globi terrestri e globi celesti - i grandi tavoli e i meravigliosi lampadari di Murano. Ma anche la quadreria, con i volti dei personaggi importanti mantovani, i pezzi più pregiati della camera blindata, come i manoscritti miniati del Polirone, il Portolano di inizio ’500, con la mappa del mondo allora conosciuto, le altre carte nautiche. E ancora la famosa mappa di Mantova del Bertazzolo stampata nel 1628. E ancora l’Archivio ebraico, i fondi delle famiglie, i periodici. Come sarà spiegato ai visitatori, la lunga Galleria, oggi adibita con nuovi arredi a sala di consultazione di libri e documenti della Teresiana, ospitò fino agli anni ’30 del Novecento, la collezione statuaria, che è poi stata trasferita a Palazzo Ducale, dove si trova oggi.
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