In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Mauro Negri, album in anteprima

“Buds” registrato live in maggio con tre giovani mantovani tra i quali c’è anche il figlio

di M.Antonietta Filippini
2 minuti di lettura

Mauro Negri presenta live il suo ultimo lavoro “Buds” giovedì 6 novembre alle 22 al Circolo Arci Virgilio, che apre alle 21.30. Ingresso con tessera Arci e contributo di 3 euro. E’ un’anteprima nazionale del cd, che esce con l’etichetta Trj di Asola e che vede il musicista jazz internazionale con tre giovani mantovani, Marcello Abate, Gabriele Rampi e Federico Negri, che è suo figlio. Al cd ha collaborato anche un altro nome di grande fama, il pianista Antonio Faraò (che alla presentazione non ci sarà), eseguendo tre brani con il quartetto e un pezzo in duo con Mauro Negri. Buds è stato registrato dal vivo il 6, 7 e 8 maggio scorsi all’Arci Virgilio nell’ambito di Mantova Jazz 2014.

Come è nato questo nuovo lavoro?

«Il trio dei ragazzi c’era già, tenevano spettacoli tutti i giovedì per lanciare il circolo Arci Virgilio, un bellissimo spazio, come nuovo Jazz Club. Qualcosa che a Mantova mancava e che ha funzionato, viene sempre tanta gente e proprio per ascoltare, non come quando si va a mangiare e intanto si dice “ascoltiamolo un po’ quelli lì”. Per maggiore richiamo c’erano quasi sempre ospiti, jazzisti di fama, e anche io ci sono andato varie volte. E ho ritrovato tre miei allievi del Conservatorio».

Mauro Negri docente e talent scout...

«Il primo allievo è stato Gabriele Rampi, che ha una trentina d’anni. Allora non esisteva ancora la cattedra di jazz al Campiani, ma l’allora direttore Giordano Fermi mi aveva chiamato per lezioni di musica d’insieme, un corso che si autopagava con contributi dei ragazzi. Gabriele suonava la chitarra. Poi è andato a Firenze per l’università, ed è tornato anche contrabbassista. Marcello Abate invece è stato proprio un allievo del nuovo dipartimento di jazz di cui sono responsabile. Aveva solo 20 anni, ma ho capito subito che aveva un forte talento, grande serietà, studiosissimo. Suona la chitarra. Il terzo, mio figlio, è un batterista. Non è stato mio allievo per lo strumento, ovviamente, ma ha partecipato alle lezioni che tengo di materie generali, come armonia e analisi. Così mi sono trovato a suonare all’Arci Virgilio con tre miei ex allievi ed è stata una bellissima esperienza».

Così Mauro Negri ha deciso di comporre nuovi brani per il trio degli ex allievi.

«Sì, nel cd su 9 tracce ci sono solo due miei pezzi vecchissimi, Pandora e Jump, gli altri sono tutti inediti composti per loro. E non sono brani facili. E’ tutto diverso rispetto alle reunion con musicisti importanti perché in quei casi non si trova il tempo per trovarsi fra 4-5 persone che vengono da fuori per provare insieme. In genere si prova dure ore il pomeriggio e la sera si tiene il concerto. Vengono fuori serate straordinarie, un confronto fra musicisti, ma è diverso. Con giovani mantovani ho avuto la possibilità di provare spesso, di arrivare a un lavoro costruito nel tempo. Si è creato un quartetto, abbiamo suonato insieme - io al clarinetto - anche d’estate in giro».

Con voi ha suonato Antonio Faraò.

«E’ un mio amico, un pianista straordinario».

Figlio a parte, un impegno generoso da parte di un musicista famoso in Europa per le giovani generazioni di jazzisti mantovani.

«Mi piace far sì che loro si esprimano liberamente quando improvvisiamo, così come i germogli fioriscono senza nessun condizionamento. Il mio intento è di dare un aiuto come fece ad esempio Enrico Rava con molti giovani musicisti, presentandoli al pubblico del jazz italiano. Ora arriva il disco che è prodotto in collaborazione con MantovaJazz, Arci Virgilio e il Progetto Link, Strategie e Reti per un Nuovo Pubblico sostenuto da Fondazione Cariplo, in collaborazione con Arci Mantova, Conservatorio Campiani, Comune e Provincia».

Mauro Negri non ha bisogno di presentazioni, basta sentirlo suonare, ma ricordiamo lo stesso perché è di fama internazionale.

«Beh, ho suonato come primo sax dal 2005 al 2007-8 con la Vienna Art Orchestra, forse la più importante orchestra jazz in Europa per trent’anni. Ho collaborato con il batterista francese Aldo Romano e attualmente sono nel progetto di Richard Galliano, con cui la settimana prossima sarò a Madrid».

I commenti dei lettori