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«Qualsiasi cosa si voglia dire ai ragazzi, la prima cosa da fare è scrivere una storia interessante attraverso cui giocare la sfida di dare loro le parole con cui esprimere ciò per cui si soffre, ciò...
«Qualsiasi cosa si voglia dire ai ragazzi, la prima cosa da fare è scrivere una storia interessante attraverso cui giocare la sfida di dare loro le parole con cui esprimere ciò per cui si soffre, ciò che si desidera, si ama, le parole per dire il bene, il male, la paura, l'odio. Tutte parole che rendono l'uomo tale»: così Marie-Aude Murail, una delle maggiori scrittrici per ragazzi al mondo, autrice di Oh, boy, un classico della letteratura per i giovani lettori, descrive il suo lavoro. Ed ecco due libri che sembrano attuare perfettamente il pensiero della scrittrice francese. Il mio amico immaginario, il romanzo di A.F. Harrold colpisce ancora prima di cominciare a leggerlo per le immagini di Emily Gravett, straordinaria illustratrice inglese, vincitrice di numerosi premi. All'inizio la storia sembra quella tradizionale del legame di un bambino e del suo amico immaginario, in questo caso Rudger, fedele compagno invisibile di giochi di Amanda. Ma poi il racconto vira verso il noir e ci troviamo a temere per la "vita" di Rudger, vittima del sinistro signor Bunting, cacciatore di amici immaginari, di cui si ciba per continuare anche da adulto a mantenere il suo. Non sorprende che Harrold sia uno dei maggiori giovani poeti inglesi, perché Il mio amico immaginario trasuda poesia e profondità. E ha anche una grande capacità di rappresentare i sentimenti dei bambini. Sono molti infatti gli spunti che rendono la storia vera nonostante l'ispirazione fantastica. Intanto non tutti i bambini hanno un amico immaginario perché non a tutti è data la possibilità di immaginare, la libertà di poter sognare e godersi l'infanzia. Un amico immaginario è un modo per conoscere meglio la realtà attraverso un proprio rispecchiamento. L'amico immaginario racchiude i nostri sogni, ci ascolta, condivide i pensieri più segreti, serve da cartina di tornasole grazie a cui cominciare a vedere il nostro carattere. La mamma di Amanda lo capisce bene e quindi accetta Rudger come se fosse in carne ed ossa. Del resto "Rudger è il miglior amico di Amanda. Non è reale. D'altronde, nessuno è perfetto". Libro poetico e pieno di tensione, cupo e a tratti spaventoso ma anche pieno di coraggio e fantasia, Il mio amico immaginario invita anche gli adulti a non rinunciare alla fantasia. Ritornando alla frase iniziale di Marie-Aude Murail, non mancano certo i temi importanti nel nuovo romanzo di Susin Nielsen, scrittrice canadese di cui in Italia sono stati tradotti Lo sfigato e Caro George Clooney, puoi sposare la mamma?. In Siamo tutti fatti di molecole si racconta infatti della perdita della madre, di famiglie allargate, di padri gay, di bullismo, molestie sessuali ma anche della fratellanza, della vera amicizia, di innamoramento e amore, e soprattutto di famiglie. E' il nucleo familiare al centro del romanzo con protagonista Stewart, tredicenne un po' nerd e intellettualmente superdotato e di Ashley, quattordicenne bella e popolarissima, ma dai risultati scolastici deludenti. I due ragazzi si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto perché i loro genitori si sono messi insieme. Stewart ha perso la mamma per un male incurabile e il padre di Ashley ha lasciato la famiglia quando ha preso coscienza di essere omosessuale. La convivenza tra due ragazzi così diversi e toccati da cambiamenti drammatici di vita non è facile e anzi, sembra quasi impossibile. E invece… Siamo tutti fatti di molecole è una storia brillante, comica e profonda, che racconta la vita vera ai giovani lettori, senza banalità e falsi pregiudizi. I ragazzi potranno incontrare A.F. Harrold e Susin Nielsen a Festivaletteratura.
Simonetta Bitasi
A.F.Harrold, IL MIO AMICO IMMAGINARIO, Mondadori (traduzione di Manuela Salvi), pag. 233 , euro 15
Susin Nielsen, SIAMO TUTTI FATTI DI MOLECOLE, Il castoro (traduzione di Claudia Valentini) pag. 262,
euro 15,50
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