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“Teneramente folle”: una storia familiare molto gradevole

TENERAMENTE FOLLE (Infinitely Polar Bear) di Maya Forbes, con Mark Ruffalo, Imogene Wolodarsky, Ashley Aufderheide, Zoe Saldana. Usa 2014. Giudizio: ***. Cameron e Maggie (Ruffalo e Saldana), si sono...

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TENERAMENTE FOLLE (Infinitely Polar Bear) di Maya Forbes, con Mark Ruffalo, Imogene Wolodarsky, Ashley Aufderheide, Zoe Saldana. Usa 2014. Giudizio: ***.

Cameron e Maggie (Ruffalo e Saldana), si sono innamorati e sposati al tempo della contestazione studentesca. Il ragazzo, dell'alta borghesia di Boston, aveva confessato all'amica nera d'essere affetto da depressione bipolare, e lei in un contesto hippy, aveva sottovalutato il problema. Sono nate due bambine, le crisi di Cam si sono susseguite e pure i ricoveri, e adesso, nel 1978, i coniugi vivono separati e in uno stato di indigenza. Perché l'immenso patrimonio della famiglia del marito è controllato da una ottuagenaria che lesina gli assegni, e Cam è incapace di conservare un lavoro per più di una settimana. Senza denaro, le bambine non possono frequentare le scuole private, e godere dei privilegi toccati ai genitori. Maggie decide allora di recarsi a New York per conseguire un master in economia che le conceda un'occupazione decorosa.

E le bambine? Le affida all'inaffidabile marito. A questo punto comincia "Infinitely Polar Bear", opera prima di Maya Forbes (nota produttrice e sceneggiatrice, della dinastia dei Forbes) che dirige alla maniera degli anni '70, ispirandosi alla poetica del cinema indipendente: formato stretto, macchina mobile, clima affettuoso, e talento. Essendo la storia autobiografica, riguardante l'infanzia della regista (nata nel'68) e di sua sorella, stempera il dramma in una eccentrica vicenda amorosa tra un padre e le sue bambine. Il ritratto che ne offre Mark Ruffalo è memorabile. Lo si vede vestito come capita, fumare due pacchetti di sigarette al giorno, pieno di slanci verso i coinquilini, logorroico in modo esasperante, dipendente dall'alcool, guidare un'auto scassata con cui porta le bambine a scuola. Con il risultato di suscitare in loro disagio. E vergogna per l'appartamento, in cui conserva ogni cosa in una confusione totale. Ma è anche in grado di cucire le gonne ed è un cuoco molto apprezzato. Un grande attore, Ruffalo, con una storia professionale che lo cinge di un alone accattivante.

Contribuiscono alla riuscita della storia le due piccole attrici, bravissime (la più grande è figlia della regista). Così, l'adulto infantile, e le bambine sempre più adulte provocano situazioni di una comicità sorprendente. Si scontrano, litigano, si ricattano a vicenda (le scene nel corridoio, tra la porta d'ingresso e l'ascensore, sono di una finezza esemplare), e alla lunga, adeguandosi alla singolarità della situazione, e traendone beneficio, sono le piccole a comandare in casa. Una piccola storia familiare, molto gradevole, vincitrice del recente Sundance Festival. (a.c.)

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