Colta e anticonformista, Nene Nodari in 90 opere
Nel centenario della nascita Castel Goffredo rende omaggio all'artista. Sabato 28 inaugurazione alla Galleria Bazzani
Paola CorteseCASTEL GOFFREDO. La vita di Nene Nodari potrebbe essere la sceneggiatura di un film. Per questo e, soprattutto, per le sue capacità artistiche, a Castel Goffredo, dove è nata e tornata dopo aver vissuto in giro per il mondo, nell'anno del centenario viene realizzata la mostra Nene Nodari. Una pittrice anticonformista tra Chiarismo e astrazione. Alla Profumeria Mirem di Mantova è stata presentata la mostra, tra i profumi, cari a Nene, in una cornice insolita, in omaggio alla sua personalità. Sono intervenuti l'assessore alla Cultura della Provincia Francesca Zaltieri, il vice sindaco di Castel Goffredo Davide Ploia, la presidente della Pro Loco Lara Fezzardi , e i curatori. La rassegna, con oltre 90 opere, molte delle quali inedite, sarà allestita nella Galleria Bazzani, in via Roma, con inaugurazione sabato 28 alle 16 e apertura da domenica sino al 29 gennaio.
La vicenda di Maddalena Nodari, figlia di una ricca famiglia borghese, si snoda tra Castel Goffredo e luoghi quali Baghdad, Capri, Roma, la Costa Azzurra e la Spagna. L'evento che celebra la figura di Nene Nodari è organizzato dal Gruppo San Luca Onlus e la Pro Loco Castel Goffredo, con la collaborazione della Provincia e del Comune di Castel Goffredo, e grazie al contributo critico di tre studiosi: Gianfranco Ferlisi, Corrado Bocchi e Lisa Tabai. «Quando nel 1950 conosce l'architeto Ugo Sissa, grande amore della sua vita, Nene ne condivide i molteplici interessi e viene a contatto con le più innovative ricerche artistiche italiane e straniere - ha spiegato Ferlisi -. Ha avuto una vita anche mondana, ha frequentato i grandi intellettuali dell'epoca».
Negli anni '30, giovanissima, Maddalena inizia la sua formazione di pittrice sotto la guida di Vindizio Nodari Pesenti. Frequenta in questi anni i pittori chiaristi che si incontrano nell'Alto Mantovano, fra i quali Marini, Lilloni, Facciotto, Malerba e Mutti. Intenso è anche il rapporto con il milanese Angelo Del Bon, personalità centrale del Chiarismo. Tra il 1935 e il 1950 partecipa a numerose collettive, anche in ambito nazionale, con opere dove traspare la perfetta aderenza dell'artista alla poetica del Chiarismo. Del lungo soggiorno romano, al fianco di Sissa, sono poi gli incontri con Corpora, Dorazio, Turcato e il confronto con le opere di De Stael e Bazaine che stimolano in lei una nuova riflessione sulla pittura. Tra gli anni '60 e '70 la sua ricerca si sviluppa verso un'astrazione sempre più marcata e continua la sua attività fino a tutti gli anni '80, documentata da importanti mostre personali, fino alla morte avvenuta nel 2004. «E' un bel messaggio di speranza per i giovani la figura di Nene - ha detto il vice sindaco -. Anche se con sofferenza, se si hanno delle idee e passioni, bisogna seguirle». Paola Cortese
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