Il Festivaletteratura dei record guarda già al futuro
Nicolini: edizione entusiasmante seppur faticosa. Saremo presto al lavoro per ragionare su dimensioni e temi più riusciti
di Cristina del PianoMANTOVA. «Abbiamo fatto 20, faremo 21. Tenetevi liberi dal 6 al 10 settembre 2017, ci rivediamo a Mantova». Il messaggio di Festivaletteratura affidato alla pagina Facebook accompagna la nuova cartolina. Un saluto, come da tradizione, semplice e diretto. Nello stile di una manifestazione che ogni anno, con altrettanta naturalezza, offre al pubblico voci e protagonisti diversi mantenendo inalterata la sua capacità di raccontare il mondo.
L’edizione dei record con le sue 135 mila presenze, i 70 mila biglietti staccati (3mila in più del 2015) e 65mila persone stimate agli eventi liberi, è stata anticipata anche dal successo di Jonathan Safran Foer con un migliaio di anime in piazza Castello. Una rassegna gigante quella appena conclusa e quando si fanno bilanci, capita di guardare al passato – come suggerisce Laura Baccaglioni del comitato organizzatore. «Soprattutto per riflettere sulla strada percorsa sino ad oggi - conferma - Il programma quest’anno era impegnativo, 292 eventi più i gratuiti con una partecipazione straordinaria a queste giornate numericamente piene di cose interessanti. E il mio pensiero è tornato agli esordi».
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Ovvero a quella sera del 1996: in piazza Alberti veniva presentata al pubblico l’idea di una rassegna ispirata al festival di Hay-on-Wye nel Galles. «Una piazza affollata rispose al nostro invito - ricorda la Baccaglioni - e quel calore ed entusiasmo non sono mai svaniti perché la città è sempre stata partecipe. Penso all’esercito insostituibile dei volontari e anche ai cittadini che hanno aperto le loro case e giardini per ospitare gli eventi. Credo che il festival - aggiunge - abbia saputo non solo mantenere, grazie alle sue proposte, un filo diretto con il pubblico, ma sia stato in grado di aprirsi a nuove esperienze risultando appetibile anche per le nuove generazioni».
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Un esempio di questa edizione sono le Storie di videogiochi, i Prototipi e l'appuntamento serale con Festivaletteratura Music Hall. «Anche da spettatore posso dire che questi eventi sono stati molto seguiti - conferma Pietro Corraini che per il festival si occupa della parte grafica - in questi vent’anni la rassegna è cresciuta e cambiata. E sono convinto che gli aspetti più identitari siano proprio i progetti realizzati dai gruppi di lavoro. Oltre al music hall e all’approfondimento sui videogiochi è straordinario - conclude- che già da qualche edizione, e con proposte diverse, il festival costruisca una biblioteca in cinque giorni. Per il pubblico, dunque, non solo incontri ma anche luoghi fisici dove la letteratura resta protagonista».
E progetti di questo tipo, realizzati con il sistema bibliotecario provinciale, non finiscono col festival perché la selezione delle opere viene circuitata rappresentando un’indicazione preziosa per ulteriori studi. Il futuro? Il presidente del comitato organizzatore Luca Nicolini non ha dubbi. «Questa ventesima edizione è stata entusiasmante seppur faticosa - ammette - ma ci spingerà a ragionare sulle dimensioni della rassegna cercando di interpretare le tendenze e gli aspetti più riusciti. Ogni anno riceviamo indicazioni utili dagli incontri - conclude - ma credo che ciò che differenzi il nostro festival da altre manifestazioni sia proprio il desiderio, immutato dalla prima edizione, di proporre al pubblico argomenti alternativi e scelte mirate. Non temiamo insomma di percorrere nuove strade».
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