Festivaletteratura, Severgnini conduttore e pubblico “ospite” nella serata in piazza
Festivaletteratura. Filmati e interviste su sette linee-guida delle venti edizioni. La domanda al sindaco: sapete che siete i migliori d’Europa?
Gilberto Scuderi
MANTOVA. Sorpresa. Il 31 luglio l’ospite speciale del Festivaletteratura eravamo noi. Il popolo amico dei libri che ha coniugato piazza Alberti con il verbo leggere. Pienone, come felice consuetudine da ventun anni, per iscriversi e rinnovare l’iscrizione all’associazione Filofestival e rispettare la tradizionale consegna dei libretti col calendario degli appuntamenti: 231 eventi numerati e 100 extra spalmati sui canonici cinque giorni, dal 6 al 10 settembre, con 360 ospiti provenienti da ogni parte del mondo. Il programma e la mappa si trovano anche sul sito www.festivaletteratura.it e qui.
Pistoni pronti a girare al ritmo della pagina scritta, oliati dall’archivio degli eventi passati (chi li ha persi o desidera riviverli può recuperarli col computer) e dal format Fantafestival, video escogitato l’anno scorso e proiettato ieri in versione speciale per presentare l’ospite collettivo, noi del pubblico; mentre la lancetta del via troverà il preludio dal 2 al 6 settembre negli esercizi di “Atlante” con l’ingaggio dei partecipanti in una cartografia da Brescia a Mantova. La serata si è aperta con i saluti istituzionali del presidente della Provincia, Beniamino Morselli, e del sindaco di Mantova, Mattia Palazzi.
Ma è toccato al presidente del comitato organizzatore, Luca Nicolini, accennare ad alcuni dei temi fondamentali della ventunesima edizione. Nicolini ha sottolineato l’aspetto formativo del prossimo festival, che vedrà anche luoghi nuovi che entreranno in scena, come il Tribunale: in un’aula del palazzo di via Poma verranno “riaperti” storici processi a carico di donne. Alla Casa del Mantegna, invece, ci sarà uno spazio per bambini e ragazzi, con un museo-laboratorio. Palazzo Castiglioni diventerà uno spazio-relax con Federico Taddia che incontrerà undici autori. Lo sport sarà uno dei temi portanti della ventunesima edizione, con la sua importanza riguardo anche agli aspetti politici e sociali. Una sezione speciale sarà “La parola che canta”, un argomento che prende spunto dall’assegnazione a Bob Dylan del premio Nobel per la Letteratura: per tre giorni a Palazzo Te, dal tardo pomeriggio in poi, verrà affrontato il rapporto tra letteratura, poesia e musica.
Ma se l’ospite era il popolo - nella sua migliore accezione, quello che partecipa alla vita culturale -, il conduttore della serata era singolo e singolare: Beppe Severgnini (quest’anno entra da esterno perché non è tra gli autori del festival) che ha messo a fuoco sette momenti tematici, topici da ventun anni. Ricorrenti. I leitmotiv che scandiscono ogni edizione, a cominciare dalla caccia al biglietto, che come ogni caccia ha le sue ingegnosità e accortezze, per non farsi sfuggire le appetitose prede, le scrittrici e gli scrittori che fanno grande il festival. Festival che ha le sue extreme edition, con lettori che non si fanno spaventare dal diluvio, oppure si arrampicano nei posti più impensati per seguire meglio gli eventi. C’è poi il mondo che sta dietro le quinte, lo staff. Sette, nel complesso, i temi individuati e proposti dal direttore di Sette. Che sul palco di piazza Alberti ha chiamato dapprima il sindaco Palazzi, al quale ha chiesto se si rendeva conto del fatto che «a Mantova, tutti insieme, avete creato quello che è il più bel festival letterario non solo d’Italia, ma d’Europa?».
Poi, dopo la proiezione del primo filmato, quello sulla caccia al biglietto, ha convocato Zuilio e Tonino, vale a dire colui che da sempre conquista il primo posto della fila per acquistare i biglietti e chi, invece, è sempre secondo, tenendogli compagnia davanti alla Loggia del Grano. Di tema in tema, Severgnini ha portato avanti brillantemente la serata, fino a quando è arrivata anche per lui una sorpresa. Quest’anno non è tra gli autori che parteciperanno agli eventi, ma ha promessi di arrivare a Mantova come spettatore, un ruolo per lui non insolito, visto che abitualmente negli anni ha seguito diversi incontri, spesso seduto a terra. Ed ecco, per lui, in dono un cuscino con il logo del Festivaletteratura, consegnato da due giovani volontari.
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