Goldoni: un disco per non dimenticare
Esce “Voci dal profondo inferno. Canti e storie di deportati”
MANTOVA. Uscirà il 27 gennaio, in occasione della Giornata della memoria, Voci dal profondo inferno. Canti e storie di deportati, il quinto album del cantautore mantovano Daniele Goldoni. Dopo un lungo e analogo percorso sulla Resistenza, Goldoni, un anno fa ha iniziato ad occuparsi del ricordo delle vittime della Shoah. «L'occasione è stata la realizzazione di uno spettacolo, che avevo in mente da tempo, all'Auditorium di Muggiò – spiega Goldoni -. Il disco è la registrazione dal vivo di quell'appuntamento cui ho lavorato con la preziosa consulenza di Frediano Sessi e Carlo Saletti. E' il frutto di un lavoro di ricerca storica sui canti dei deportati e della loro traduzione e adattamento in italiano, dal tedesco, polacco e hyddish, cui è seguita la messa in metrica per trasformarli nelle mie canzoni senza snaturarne il messaggio».
Sono storie che raccontano di ghetti, di lager, di barriere di filo spinato e di viaggi compiuti attraverso l’Europa occupata. Storie degli uomini che le hanno scritte, delle condizioni in cui hanno vissuto, storie di morti. Daniele Goldoni sta portando il suo lavoro nelle scuole, con il laboratorio “Adotta una storia”. «Studiare una delle pagine di storia più buie come è stata quella della Shoah permette ai ragazzi di riflettere sulle ragioni profonde che la hanno permessa – aggiunge Goldoni -. E' una questione di gestione del potere, di propaganda, e della creazione di un nemico. Molto spesso, proprio tra i giovani, nascono dei collegamenti con l'attualità».
Così la conoscenza della storia consente di comprendere e valutare meglio il presente. «Racconto ai ragazzi le storie e canto loro le canzoni dei deportati chiedendogli poi di “adottarne” una in modo che non vadano perdute. Attraverso le vicende di quelle persone possiamo accorgerci di quanto poco abbia imparato la nostra società dal dramma della Shoah e di quanto bisogno ci sia ancora di fare scelte coraggiose per costruire una società più giusta».
Il laboratorio vedrà coinvolte 27 classi e 500 ragazzi dell’Itis “Enrico Fermi” di Mantova e culminerà in un concerto di presentazione del disco al teatro Ariston lunedì 29 gennaio. Attraverso la musica e la narrazione emerge un racconto in cui la Storia è fatta di uomini, di vite e delle emozioni che arrivano direttamente a chi ascolta grazie alla traduzione in italiano dei testi delle canzoni. Daniele Goldoni è accompagnato nel disco dall’Ensemble de la Paix, formazione che conta Marina Mammarella (viola, violino), Aldo Boccacci(clarinetti), Iuri Vallara (fisarmonica), Flavio Spotti (darbuka, dayereh, ghaval, tar, tamburo militare, zaeb), Agide Bandini(Contrabbasso).
Gli altri appuntamenti di presentazione del disco saranno il 26 gennaio al teatro Vittoria di Viadana, il 27 gennaio alla biblioteca di Muggiò, il 28 gennaio alla biblioteca di San Matteo delle Chiaviche e il 31 gennaio a Parma. L’intero progetto Voci dal profondo inferno è stato promosso e sostenuto dalla Comunità Ebraica di Mantova, dalla Cooperativa Edificatrice di Muggiò e dalla Associazione Ars Educandi. Il disco, corredato dalla fotografie di Marco Brioni, autore di un reportage durato dieci anni nei campi di sterminio di tutta Europa, è in vendita direttamente sul sito www.danielegoldoni.it.
Paola Cortese
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