Biagio Antonacci a Mantova, show interattivo per 5.500: pienone al PalaBam
Coinvolto il pubblico tra selfie e penna digitale: «Mantova, che bellezza: la mia forza siete voi»
Luca Cremonesi
La notte di Biagio Antonacci: pienone al PalaBam per lo show interattivo
Palco delle grandi occasioni per il live di Biagio Antonacci a Mantova al Palabam, terzultima data prima del proseguimento del tour in Russia. Il “tutto esaurito” vale 5.500 persone che entrano con un leggero ritardo causa l’intasamento ai cancelli dovuto ai controlli della sicurezza che ormai si impongono per ogni show live e all’aperto. Il pubblico però è sereno e confida nel provvidenziale ritardo che consente a tutti di entrare.
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In realtà lo show è lungo, con canzoni che ripercorrono una lunga carriera iniziata nel 1989 e distribuite in quattordici album. Il tour Dediche e manie nasce proprio dall’ultimo omonimo lavoro uscito nel novembre scorso. L’attesa è caratterizzata dai selfie e dalle foto dei fan che scorrono sul maxischermo. “Ti stiamo aspettando”, “Dopo Jesolo siamo ancora qui”, “Dai che manca poco”, “Ti amiamo” sono alcuni dei messaggi che scorrono sullo schermo e rafforzano il legame fra Antonacci e le nuove tecnologie, uno show dunque interattivo come lo sono state le prove trasmesse in streaming. Tra il pubblico anche giovanissimi al seguito dei genitori fan della prima ora, e molte donne, ossatura di un amore che ormai è prossimo ai trent’anni di carriera. Il grido “Biagio Biagio” annuncia il buio e lo show parte.
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Biagio Antonacci si presenta con un accappatoio di seta nera. Disegna sullo schermo con uno penna digitale la scritta “funziona solo se stiamo insieme” e le luci si accendono quando si toglie il cappuccio e si accendono le luci. Con lui in posizione sopraelevata rispetto alla band formata da nove musicisti. Si parte con Il migliore, brano estratto dall’ultimo lavoro. «Buona sera Mantova, che bellezza. Siamo mancati da un po’ di tempo, ma siamo qui. Come dico sempre: questa sera a casa tutti sudati, senza voce e magari innamorati». Si prosegue con Sappi amore mio e Antonacci inizia subito a coinvolgere il pubblico dimostrando di trovarsi a suo agio sul palco e confermando la sua vena di vero uomo da palco e di spettacolo.
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«Voglio sentire un bel TU gridato tutti insieme» e il pubblico lo segue con affetto. «Grazie, mi dicono che cosa sento e provo sul palco. La mia forza quando salgo sul palco sono le persone che pagano un biglietto, fanno code e vogliono stare con me per due ore. Io dalla vita di più non poteva chiedere. I miei concerti sono degli incontri e funzionano solo se stiamo insieme. Andiamo dunque, stiamo insieme».
Si prosegue con Insieme finire e con Non ci facciamo compagnia per dar spazio ai primi due grandi classici come Quanto tempo e ancora e Fortuna che ci sei. «Questa canzone è dedicata alle persone a cui non ho mai detto grazie» ricorda Antonacci. Il concerto decolla fra cori e canti insieme e Antonacci non si risparmia arrivando spesso a contatto con il pubblico nella lunga passerella che lo porta nel cuore del Palabam e dei suoi fan.
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