“Nessuno Escluso”, Rossi e Cinaski in scena a Gonzaga
Sabato 24, alle 21, al teatro di Gonzaga, con lo spettacolo “Storie di giorni dispari” con Paolo Rossi e Vincenzo Costantino “Cinaski”, parte la terza edizione della rassegna “Nessuno Escluso”
Mauro PinottiGONZAGA. Sabato 24, alle 21, al teatro di Gonzaga, con lo spettacolo “Storie di giorni dispari” con Paolo Rossi e Vincenzo Costantino “Cinaski”, parte la terza edizione della rassegna “Nessuno Escluso” , festival d'arte, cultura e solidarietà collettiva, organizzata da Comune di Gonzaga, Caffè Teatro e associazione “Borderland”. Si tratta di un recital, un po' concerto, con due vite a confronto, un'amicizia sul piatto dei ricordi. Tutto all'insegna dell'improvvisazione e di strada percorsa tra emozioni poetiche.
Paolo Rossi e Vincenzo Cinaski giocano a macinare sogni, spacciare l'attimo, andare sottopelle senza prendersi troppo sul serio. La strada è stata amica e ogni tanto occorre restituire. «Amiamo i giorni dispari – dicono gli attori - che amano le differenze» L'improvviso, come l'inatteso fa la differenza. Ad accompagnare le storie dei due protagonisti sul palco ci sono Mell Morcone, pianista di formazione jazzistica e Raffaele Kohler alla tromba. Paolo Rossi, nato a Monfalcone (Gorizia) ma milanese d'adozione, è passato nella sua lunga carriera dal teatro – Shakespeare, Molière e Brecht fino all'amatissima commedia dell'Arte – al cabaret, dal cinema alla televisione, immergendosi appieno nelle tematiche dell'attualità e dalla rappresentazione dei classici antichi e moderni. Ha lavorato con Dario Fo e la Compagnia del Teatro dell'Elfo, facendosi conoscere al grande pubblico negli anni '80 col cinema (Salvatores e Vanzina) e nei '90 grazie alla trasmissione televisiva “Su la testa!”. Vincenzo Costantino, conosciuto come Cinaski, è poeta e narratore, ma più che altro reader e comunicatore, promotore di un nuovo modo di fare poesia, una poesia vicina al pubblico, contaminata dai suoni, dalla voce e dalla musica. È conosciuto per le importanti collaborazioni con Vinicio Capossela.
"Una comunità può fare la differenza, ma anche la “differenza” può fare una comunità – spiega Claudio "Cayo" Delegati coordinatore di "Borderland" - La può umanizzare, può promuovere energie collettive qualificate, generare significati e valori spendibili trasversalmente da molti, può coltivarne le spinte inclusive o essere travolta dalle semplicistiche ragioni dell’indifferenza. Il germe del “me ne frego, ho già i miei problemi” porta rapidamente alle pratiche dell’abbandono prima personale e poi istituzionale; servirebbe intuire che non funziona solo per le persone colpite da handicap gravi o da importanti disagi psicologici, basterebbe avere il coraggio di cogliere questa banale verità per comprendere quanto la fragilità sia condizione inevitabile di ogni essere umano, come la malattia, il dolore, il disorientamento…. Non ci vuole uno scienziato per affermare che si tratta di una di quelle questione che, prima o poi ci riguarda da vicino, tutti». Ingresso: contributo solidarietà solo concerto 20 euro; risotto al bar del teatro 5 euro; cena completa in loggione con gli artisti 15 euro. Info e prenotazioni 340/2201178.
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