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Nitsch, Bonisoli attacca la mostra «Troppa autonomia ai direttori»

Il ministro: «L’esposizione al Ducale una scelta affrettata e di dubbio gusto» E manifesta vicinanza agli animalisti: «Presto lo stop agli animali nei circhi»

Paola Cortese
2 minuti di lettura

«Oggi ho incontrato i rappresentanti delle tre petizioni con le quali molti cittadini di Mantova - ma non solo - si oppongono alla mostra di Nitsch a Palazzo Ducale. Mi sono venute in mente alcune prime riflessioni che vorrei condividere. La prima è: l'arte contemporanea deve creare dibattito, ma perché fare una mostra di questo tipo all'interno di Palazzo Ducale? La definirei una scelta affrettata, esteticamente di dubbio gusto, sciatta». Lo scrive su Facebook il ministro per i Beni e le Attività culturali, Alberto Bonisoli dopo il confronto, ieri pomeriggio a palazzo Litta a Milano, con i firmatari delle petizioni contro la mostra Hermann Nitsch/Katharsis in corso a palazzo Ducale di Mantova e che vede tra i curatori il direttore del complesso museale, Peter Assmann. «Mi chiedo anche - aggiunge Bonisoli - ragionando più in generale, se il grado di autonomia dei direttori dei musei autonomi sia appropriato. Tema sul quale stiamo lavorando nella riforma del ministero. Infine, mi chiedo se questo progetto culturale sia sufficientemente rispettoso delle sensibilità animaliste, che si sono diffuse rapidamente nel corso degli ultimi anni nel nostro Paese. Proprio per tenere conto delle sensibilità animaliste, stiamo accelerando sul progetto che porterà al superamento dell'utilizzo degli animali nei circhi».

Una nota, questa, che il ministro aveva annunciato ai mantovani all’uscita dall’incontro. Un vertice che i petitori avevano accolto con grande soddisfazione, a poco più da una settimana dalla richiesta inoltrata a Bonisoli, in rappresentanza sia degli animalisti, insorti per le scelte artistiche di Nitsch che in passato si era avvalso di sangue e carcasse di animali per le sue performance, che dei cultori del bello, che hanno ritenuto inadeguato il luogo per questa mostra.

Commenti cauti ma soddisfatti all’uscita: «Il ministro ha ascoltato tutte le motivazioni delle tre distinte petizioni contro la mostra di Nitsch a Mantova e presto prenderà una posizione - ha detto Elisa Righi, medico mantovano, ultima scesa in campo che ha portato a Bonisoli ben 1.850 delle circa 2.700 firme raccolte finora -. Il dialogo col ministro è stato un grande punto d'arrivo, un grande successo. Le nostre istanze hanno avuto un peso importante e contribuiranno a determinare scelte di positiva ricaduta sulla nostra città, sul territorio e sulle modalità di gestione d’un complesso architettonico come palazzo Ducale, eccellenza internazionale».

Che in una piccola città come Mantova ci fosse una tale alzata di scudi contro una mostra, Hermann Nitsch/Katharsis, in programma fino al 30 maggio, prima di essere trasferita al Museo dell'Albertina di Vienna, ha fatto insospettire il ministro. «La comprensione, disponibilità e vicinanza che ci ha dimostrato nell'incontro mi dà molta speranza – ha detto Cristina Spagna, capofila delle associazioni degli animalisti di Mantova -. Il ministro è stato vivace e sensibile. Anche se non posso sbilanciarmi sono particolarmente soddisfatta».

Nella parte medievale della reggia gonzaghesca è esposto un nucleo di opere dell’O.M. Theater di Hermann Nitsch, (Vienna, 1938) artista di fama internazionale, che offre una visione della sua ricerca spirituale, con riferimenti ai classici greci e all’iconografia cristiana realizzate senza materiali organici e non sono mai state programmate performance che ne richiedessero l'uso.

È di ieri mattina poi il post di risposta alla petizione della Righi del governatore Attilio Fontana. «La Regione Lombardia non concederà supporto istituzionale a questa iniziativa. Riteniamo che il lavoro di Nitsch sia concentrato su una macabra dissacrazione dell’uomo e degli animali oltre che della religione e abbondi di immagini raccapriccianti che vanno oltre la possibilità di qualsiasi giudizio estetico e artistico. Una sanguinaria e mortificante provocazione che in nulla contribuisce alla missione suprema dell’opera d’arte, che consiste nell'elevazione dello spirito, e che contraddice la vocazione al bello e al sublime di Palazzo Ducale».

Prima di procedere con altre iniziative i petitori, compreso Carlo Vighi, attendevano le decisioni ministeriali. E continua sui social la raccolta firme. —

Paola Cortese

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