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Il racconto delle famiglie della musica riempie il primo giorno di “Trame”

Mantova chamber music festival. Molti gli eventi che hanno registrato il tutto esaurito, buon esordio dei tre quartetti internazionali

Matteo Sbarbada
1 minuto di lettura

MANTOVA. Giornata da tutto esaurito per Trame Sonore, festival della musica da camera giunto alla VII edizione. Moltissimi gli eventi andati esauriti, alcuni già in prevendita. Filo conduttore, la musica vissuta nelle famiglie dei musicisti. Esempio perfetto i pianisti Alexander Lonquich e Cristina Barbuti, marito e moglie, e il figlio Tommaso, clarinettista, che si sono raccontati ieri pomeriggio nel cortile di Palazzo Castiglioni. A incalzarli Luca Ciammarughi, che li ha introdotti ricordando alcuni dei rapporti di amore-odio in famiglia che hanno segnato la storia della musica. Primo tra tutti, quello tra Leopold Mozart e il figlio Wolfgang Amadeus. «Non fu solo un rapporto sempre sereno o del tutto negativo - ha spiegato Alexander Lonquich - Wolfgang amava e detestava il padre, ma aveva per lui un rispetto quasi metafisico. Leopold criticava in tutti i modi il figlio e, come si direbbe ora, gli stava troppo addosso, ma in molti casi aveva ragione. In più la sua capacità pedagogica era innegabile». Il viaggio è proseguito con Clara Wieck Schumann, che influenzò di certo l'opera del marito, fino al Quartetto Italiano. «Elisa Pegreffi e Paolo Borciani - ha ricordato Ciammarughi - erano marito e moglie ma dormivano in hotel diversi. Si ritrovavano sul palco». Cristina Barbuti ha ricordato Kantoratelier, «associazione culturale, spazio creativo, realizzato nella nostra casa di Firenze e della quale siamo i 3 direttori artistici». «Più si fa esperienza di vita - ha aggiunto Alexander Lonquich - più si comprende quanto siamo diversi. Servono dialogo e accettazione della diversità. La difficoltà e nello stesso tempo la cosa grandiosa è far nascere la fluidità che auspichiamo nel far musica d'insieme».

Molti, come detto, gli eventi che hanno fatto registrare il tutto esaurito. Herbert Schuch e Gülru Ensari, duo di pianisti in forte ascesa, hanno strappato applausi al Bibiena con il primo appuntamento del ciclo Hidden Clara. La scelta, musiche di Robert Schumann nelle quali è innegabile l'influenza della moglie. Sold out anche alla masterclass di Barbara Frittoli per studenti di canto a livello professionistico nella Sala dei Cavalli di Palazzo Te. Ieri si sono esibiti anche i tre quartetti internazionali più attesi: i francesi Zaide, il Dudok Quartet Amsterdam e gli austriaci Pacific Wien. Palazzo d'Arco è tornato ad essere Casa Mozart. Era il 1770, infatti, quando i conti d’Arco accolsero a Mantova un giovanissimo Wolfgang Amadeus. Pienone al primo appuntamento dei concerti mozartiani, con tanto di visita alla Sala dello Zodiaco.

Casa Plattis ha ospitato il primo concerto, incentrato sulla musica di Piazzolla, nei palazzi nobiliari della città. Gran finale in tarda serata alla Rotonda di San Lorenzo con Nurit Stark al violino e Alexander Lonquich al pianoforte.

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