Il coro dell’Arena un gioiello mondiale: Trame Sonore chiude domenica in bellezza
La manifestazione continua a collezionare sold out. Applausi convinti al Ducale e alla Rotonda di San Lorenzo
Matteo Sbarbada
MANTOVA. «Il coro dell'Arena di Verona, con i suoi 160 elementi, è il più grande del mondo. Il Metropolitan arriva al massimo a 120. E il direttore è uno solo. Serve una grande forza per incoraggiare e stimolare tutti». Vito Lombardi è il maestro del coro della Fondazione Arena di Verona. Un ruolo di straordinario prestigio, ma ricco di responsabilità.
Ne ha parlato nel bookshop di piazza Erbe con la giornalista Carla Maria Casanova nella penultima giornata di un Trame Sonore che continua a far segnare numeri da record. «Il coro dell'Arena è quasi totalmente italiano. Un vantaggio non da poco, visto il repertorio quasi completamente verdiano. Gli italiani hanno ovviamente questa lingua nel Dna, mentre gli stranieri sono costretti ad imitarci. Il timbro, la vocalità, sono diversi».
L’Arena resta il palcoscenico all’aperto più importante del mondo. E incute timore a tutti. «Ci sono artisti che si esibiscono più volte all’anno in quel luogo da trent’anni. Eppure nel primo giorno di prove, con l’anfiteatro vuoto, provano sempre quell’emozione, quella magia, che avevano provato la prima volta». Il festival dedicato alla musica da camera continua a collezionare sold out in serie.
Dopo il pienone registrato nei giorni feriali, con eventi da tutto esaurito anche in orari lavorativi, il sabato ha confermato questa tendenza. Il clima finalmente clemente e ieri pienamente estivo dà sicuramente una mano, ma quello che è certo è che i frequentatori del festival si stanno fidelizzando, con una buona percentuale di appassionati che si prende qualche giorno di ferie per essere presente.
Tra gli eventi più apprezzati di sabato, il ritorno a casa della cantante mantovana Valeria Perboni, protagonista con Francesco Antimiani (voce) e Stefano Caniato (piano) di un seguitissimo evento del ciclo Camera con Vista a Palazzo della Ragione. Un viaggio nel musical con musiche, tra gli altri, di Porter, Gershwin, Bernstein e Webber. Poco più che ventenne, Perboni ha frequentato con successo la Royal Academy of Music di Londra, dove era stata selezionata alcuni anni fa per un master di secondo livello.
In passato era stata anche volontaria nel team di Trame Sonore. Difficile, comunque, individuare eventi che non raccolgano il tutto esaurito. Palazzo Ducale, in particolare in serata, si conferma meta particolarmente gettonata.
Discorso simile per il Teatro Bibiena, dove il programma è sempre di altissimo livello.
Pienone ormai consolidato alla Rotonda di San Lorenzo, dove la magia del luogo rende l’esperienza dei concerti a tarda serata ancora più coinvolgente. Una delle sorprese più belle di questa edizione, sono i concerti nei palazzi nobiliari della città. Il ciclo di Hausmusik, sorta di viaggio musicale alla ricerca di una Mantova nascosta, ha riportato con successo la musica da camera nei luoghi per i quali veniva composta, salotti e cortili. Ieri sold out in via Chiassi a Palazzo Cantoni Marca con il clarinetto di Ettore Biagi e il quartetto Indaco e alla Casa del Pittore in corso Garibaldi con il quartettOcMantova.
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