A Segni New generations festival l’arte di Pazienza
In scena il tributo al fumettista e disegnatore. Mi chiamo Andrea: Santonastaso sul palco
Matteo Sbarbada
MANTOVA. Raccontare l'arte di un genio del fumetto, forse il più grande che il nostro Paese abbia mai avuto. Un talento che si è perso troppo presto quello di Andrea Pazienza. Segni New Generations Festival lo ha ricordato con Mi chiamo Andrea, faccio fumetti, spettacolo scritto da Christian Poli e interpretato dall'ex disegnatore e ora attore, Andrea Santonastaso. Entrambi innamorati dell'arte di chi, con i suoi personaggi e le sue strisce, ha saputo immortalare come nessuno l'Italia degli anni Settanta e Ottanta.
La forza delle parole e della matita irrompono sul palcoscenico in questo omaggio che è anche un grido di rabbia, una dichiarazione di resa di fronte alle sentenze perentorie del destino.Tra gli spettacoli più apprezzati, ecco Kon-Tiki, che ha richiamato grande pubblico alla Sala Oberdan. Lavoro di Teatro Telaio, pare una lezione di geografia, con tanto di cattedra e un personaggio che ricorda un maestro. Si trasforma ben presto in una straordinaria avventura in mare aperto, quella dell'esploratore norvegese Thor Heyerdahl. Con la zattera Kon-Tiki, nel 1947, partì dalle coste del Perù deciso a raggiungere via mare le isole della Polinesia Francese. Senza remi, senza motore, sfruttando solo la corrente marina, i venti alisei e la buona sorte. Il viaggio inteso non solo come spostamento ma come scoperta, ricerca, fuga. La migrazione intesa non solo come emergenza ma come carattere distintivo di ogni civiltà fin dagli albori dell'umanità.
La sesta giornata di Segni New Generations Festival vede tra le novità Tu me fais tourner la tete (giovedì 31 ottobre all’Ariston, 10.30), spettacolo di Mattatoio Sospeso. Due acrobati dipingono con i loro corpi, sospesi in aria, i quadri di Chagall. Figure volanti che danno vita ai personaggi creati dal pittore e trasportano lo spettatore nella dimensione del sogno. La Sala Oberdan ospita alle 11 e alle 16.30 Sorelle, tratto da Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf. Un inno alla riscoperta delle biografie di donne creative e brillanti per riflettere sui temi della libertà di espressione e uguaglianza di genere. Appuntamento alle 17 alla biblioteca Baratta con Tarabaralla. Il tesoro del bruco baronessa.
Una lettura animata e musicata, un gioco in cui le immagini vanno ascoltate e la musica guardata, per la presentazione di un albo illustrato che parla ai bimbi del valore delle cose e dei sogni da realizzare. Si chiude alle 21 con uno dei momenti più attesi del festival: al Bibiena sarà protagonista Frankie hi-nrg mc, pioniere dell'hip hop italiano, con il suo monologo ritmato Fra libro e teatro: faccio la mia cosa.
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