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“L’allattamento” di Celada: un incontro in San Sebastiano

Protagonista il dipinto realizzato nel 1929. Ultimo appuntamento il 13 dicembre

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MANTOVA. Nono e penultimo appuntamento domani alle 18 30 a palazzo San Sebastiano (ingresso gratuito) per la rassegna “Un’opera al mese”, iniziativa promossa dal Comune e ideata dal direttore dei musei civici Stefano Benetti, in collaborazione con gli Amici di palazzo Te e dei musei mantovani per valorizzare, attraverso nuovi modi di narrare l’arte, i capolavori dei nostri musei civici, esposti o conservati nei depositi, e delle istituzioni culturali cittadine, come è il caso di questo appuntamento.

Protagonista della serata sarà infatti il dipinto del mantovano Ugo Celada, “Ritratto della moglie che allatta la figlia”, del 1929, proveniente dalle Collezioni della Fondazione Banca Agricola Mantovana. Il dipinto ritrae una figura femminile, che indossa un abito rosso, e la figlia, appoggiata su un morbido cuscino bianco in piena luce.

A parlare dell’opera interverrà la direttrice dei musei civici di Nervi, Maria Flora Giubilei. «All’indomani della Prima guerra mondiale - spiega Giubilei - drammaticamente disillusi dalla piega tragica degli eventi bellici, gli artisti italiani rivolgono lo sguardo alla saldezza dell’arte antica, riferimento alto e approdo sicuro per nuove sperimentazioni artistiche che denunciano l’irreversibile crisi della realtà. Celada, forte di una buona formazione accademica a Brera sotto gli insegnamenti del ritrattista Cesare Tallone e reduce dal fronte dove era andato volontario nel ‘14, ribadisce simbolicamente il legame con la sua terra e l’antichità annettendo al suo cognome il nome di Virgilio.

E guardando ai capolavori tra Rinascimento e Settecento, da Mantegna ai fiamminghi, da Caravaggio a Canova, Celada restituisce sulle tele il distillato affascinante di una quotidianità trasfigurata da stranianti logiche prospettiche. Le sue opere più giovanili, purtroppo in massima parte distrutte nel bombardamento del suo atelier milanese nel 1943, tracciano, nelle superstiti, un percorso che, dalle vibrazioni sottili di un intimo sguardo simbolista sotteso al “Ritratto della moglie che allatta la figlia” - tela oggi spunto per la riflessione sul pittore lombardo - farà giungere Celada, molto apprezzato a livello internazionale, a una personalissima esperienza che, pur legata all’arte di Donghi, Cagnaccio di San Pietro, Funi, Ghiglia e altri ancora, propone una colta e innovativa sintesi in odore di Realismo magico, Metafisica e Novecento.

Prossimo e ultimo appuntamento il 13 dicembre, con un manufatto tutto da scoprire: un inedita sella mamelucca proveniente dalla Collezione Egizia-Araba del Te. —


 

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