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Negrita sul palco, Pau: «Mantova per noi è un luogo importante»

«Il nostro primo fan club è nato a Marmirolo». La band il 21 gennaio al Teatro Sociale

Matteo Sbarbada
2 minuti di lettura

MANTOVA. Tanti compleanni da celebrare in una festa on the road che toccherà anche Mantova. Venticinque anni di carriera per i Negrita, attesi il 21 gennaio al teatro Sociale per la data del loro La teatrale+Reset celebration, tour che li vede da mesi sui palchi di tutta Italia.

La prevendita sta facendo registrare ottimi numeri, ma restano biglietti di platea (50 euro), loggia e loggione (30 euro). I palchi saranno messi in vendita a partire dal 24 dicembre al prezzo di 40 euro. Possibile acquistare i tagliandi su Ticketone o al Box Office di corso Umberto. L'evento rientra nella rassegna Mantova Live Theatre curata da Shining Production. La serata rappresenterà l'occasione perfetta per ricordare un altro anniversario, quello della pubblicazione di Reset, album tra i più amati della band. Un disco che ha compiuto vent'anni e che rappresentò all'epoca un punto di svolta per il gruppo. Mama maé, In ogni atomo, Hollywood, alcuni dei brani più noti. L'album è stato recentemente ripubblicato in un'edizione espansa.

«Alcuni brani all'epoca vennero utilizzati per Così è la vita di Aldo, Giovanni e Giacomo - racconta alla Gazzetta il cantante Paolo Bruni, in arte Pau - L'edizione speciale appena uscita rappresenta la vera colonna sonora del film. Reset fu per noi un disco molto importante. Abbiamo già concluso due tranche del tour, una in primavera e una in estate. In questa terza tranche invernale la scaletta avrà un'attenzione maggiore proprio per Reset». Lo spettacolo alternerà momenti acustici ed elettrici. «Diciamo che sarà un concerto semi acustico con componenti elettriche. La dimensione teatrale permette di ripercorrere la nostra carriera dando maggiore spazio alla composizione, ai testi, magari in passato un po' nascosti dal suono distorto delle chitarre. Di sicuro non sarà un concerto rilassante o di musica d'ascolto, anche se non mancheranno brani con atmosfere più delicate. La gente resta seduta composta solo all'inizio, poi nel finale tutti si alzano e si scatenano, per la disperazione della security».

Dopo anni di tour, con il 2019 che ha visto anche l'esperienza al Festival di Sanremo, sembra giunto il momento di tirare il fiato. «Non ci fermiamo da anni, credo che ci sarà una pausa degna prima di iniziare a lavorare al nuovo disco. Nel 2018 abbiamo fatto decine di concerti, idem quest'anno. Alle persone che mi chiedono cosa saranno i Negrita in futuro rispondo che non ci abbiamo ancora ragionato. Corriamo da 25 anni e questo 2019 ce lo siamo voluti godere a suon di celebrazioni, non pensando al futuro. Siamo un po' “bolliti” e tutti noi abbiamo anche progetti paralleli. A marzo, a fine tour, vedremo in che condizioni saremo e poi decideremo cosa fare». Mantova non è luogo qualsiasi per i Negrita. E in questo caso la frase non è di circostanza. «Il nostro primo fan club, quello originale degli anni Novanta, nacque a Marmirolo. Durò una decina d'anni. Abbiamo conservato con quei ragazzi, oggi quarantenni, grandi rapporti di amicizia e li rivediamo sempre con grande piacere. Siamo tornati spesso, suonando anche per un Capodanno. Per noi è un luogo importante».

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